Il Catanzaro non è mai rimasto a secco di gol per due partite di fila. Anche se ha perso pure tre gare consecutive, la squadra di Vivarini ha sempre reagito allo zero sul piano realizzativo. Orgoglio, carattere e struttura, perché ha l’organizzazione e gli uomini per farlo e rifarlo. E quindi dopo le reti inviolate di Cremona sono arrivate le due rifilate alla Ternana, dopo la scoppola col Parma un altro paio al Bari. E ancora il gol al Modena dopo lo zero di Como, i due al Brescia dopo quello di Ascoli, la cinquina al Lecco dopo la Reggiana all’andata e il graffio al Palermo dopo la Feralpi a Piacenza. Magari non sempre la reazione ha portato una vittoria, ma di sicuro i giallorossi ci hanno provato. Domani a Brescia un nuovo tentativo, pure per blindare la qualificazione playoff: un successo metterebbe il lucchetto sul sesto posto, l’ultimo utile per giocare la prima sfida degli spareggi (quella in turno unico) in casa. Quando si parla di uomini, oltretutto, non ci si può limitare al solo Iemmello. Certo, il capitano è il frontman riconosciuto, però intorno a lui – anzi, meglio dire insieme a lui – cantano e suonano altri virtuosi solisti. Tutti e al servizio del collettivo. Uno come Vandeputte, per esempio. In trasferta non segna dall’1 ottobre (contro la Sampdoria), ma in questi mesi non ha perso il vizio: solo un paio di settimane fa ha bucato il Bari al “Ceravolo” con una punizione diretta: il destro a girare sotto l’incrocio ha garantito al numero 27 il primo centro del girone di ritorno e il settimo in campionato. Jari punta apertamente alla doppia cifra, l’ha detto chiaro e tondo all’inizio del torneo, quando era quello che più di tutti cantava con gol e giocate. Adesso la doppia cifra la vede più vicina con la specialità della casa (gli assist, con cui è leader in B a quota nove) e nel frattempo l’hanno superato in squadra i due “gemelli”, Iemmello e Biasci, undici centri il primo e otto il secondo. Che Brescia non gli dia l’occasione di tornare a incidere fuori casa anche sull’altro fronte? Dopotutto all’andata Vandeputte aveva offerto il pallone dell’1-0 ad Ambrosino e firmato da solo il 2-0. Era la sua centesima partita in giallorosso, sembrava la giornata perfetta, la rimontona lombarda (2-3) gli ha guastato la festa. Vendetta è in generale una brutta parola, tuttavia non lo è quando si parla di risultati sportivi. E se ingabbiassero Jari? C’è Iemmello, ovviamente. Oppure uno fra Biasci e Ambrosino, senza dimenticare che Donnarumma torna in uno dei posti in cui è stato più felice, perché a Brescia è stato re, capocannoniere e trascinatore in una promozione in Serie A. Occhio che se dovesse avere qualche minuto in più di una manciata potrebbe ritrovare vecchie sensazioni. E se dovesse essere un pomeriggio di scarsa vena degli attaccanti? Sono piovuti gol anche dai centrocampisti o dai difensori: Verna e Sounas ne hanno segnati tre a testa, Pompetti uno, Antonini fattore sui calci da fermo ne ha firmati due, D’Andrea lo sta ancora cercando ma prima o poi lo troverà. Orgoglio, organizzazione e uomini. Di motivi per covare il colpaccio ce ne sono parecchi.