La sgambata e la festa. Si chiamano allenamenti congiunti e non più amichevoli, ma quelli sono: una novantina di minuti utili a liberare le gambe o per concedersi l’orgoglio di giocare in un palcoscenico prestigioso, ancora meglio se le due tifoserie sono legate da sempre da affinità non soltanto cromatiche. Catanzaro-Sambiase al “Ceravolo” ha scritto l’ennesimo capitolo nella storia d’amicizia vera fra queste due realtà, il capoluogo che chiama e la provincia che risponde. I presidenti che si scambiano doni e complimenti, i calciatori che si confrontano con estremo fair play perché in questi casi le differenze – di qualità, di categoria, di obiettivi – non contano nulla. Ai giallorossi di Vivarini il test serviva a chiudere la prima settimana di lavoro in ottica Parma alzando almeno un po’ il ritmo. Per la società ospite era giusto e importante inserire un match di prestigio nell’ambito dei festeggiamenti per il proprio centenario, resi ovviamente più ricchi dal viaggio – sicuro – che i calciatori di Morelli stanno compiendo in Eccellenza: il ritorno nella categoria regina dei Dilettanti è sempre più vicino, così com’è vicino il traguardo dei playoff per i ragazzi del presidente Noto. Insomma, anche nell’ultimo weekend orfano del campionato, lo stadio dei Tre Colli è riuscito a vivere un altro bel pomeriggio di colore e calore: in tribuna c’era un migliaio abbondante di persone, soprattutto di Sambiase (ma anche tanti catanzaresi), i cori hanno accompagnato la partita e alla fine non è mancata nemmeno la pacifica invasione di campo dei più piccoli, perché un selfie con Vandeputte o Fulignati, ma pure uno scatto con il “Ceravolo” alle spalle, è meglio non farseli sfuggire. Al centro di tutto, il campo. Al piccolo trotto il Catanzaro ha mostrato i suoi soliti principi di gioco, il fraseggio rasoterra, gli scambi di posizione, mai un pallone buttato via nonostante l’incontro non potesse essere indicativo sul piano tecnico e tattico (e nemmeno su quello fisico). Per la cronaca, la gara è terminata 5-2: per il Catanzaro ha segnato due volte Donnarumma, prima su rigore (al 7’ del primo tempo, dopo un fallo di Costanzo su Stoppa), poi a ridosso dell’intervallo (su suggerimento di Pontisso) dopo che erano andati a bersaglio Abayan (18’) per il Sambiase, Sounas (19’, assist di Stoppa) e Biasci (28’ innescato da Oliveri); nella ripresa ha piazzato la sua firma Iemmello (20’, servizio di Vandeputte), quindi ha lasciato il segno Espinar (24’). Come sempre, Vivarini ha ruotato i calciatori a disposizione fra primo e secondo tempo in un turnover quasi assoluto (pure il Sambiase ha fatto lo stesso), mescolando titolari e riserve. Fino all’intervallo hanno giocato Sala in porta; Oliveri, Miranda, Antonini e Veroli in difesa; Sounas, Pompetti, Pontisso e Stoppa a centrocampo; Donnarumma e Biasci in attacco. Dopo l’interruzione, fra i pali è toccato inizialmente di nuovo a Sala, poi sostituito al 15’ da Fulignati; nella linea arretrata si sono mossi Situm, Miranda, Krajnc e Scognamillo; Brignola, Petriccione, Pontisso e Vandeputte in mezzo; Donnarumma in coppia con Iemmello davanti. Non hanno partecipato all’incontro Ghion (non è ancora pronto), Brighenti e Verna (riposo precauzionale) e i due nazionali D’Andrea e Ambrosino.