Una sconfitta da cancellare, un’altra da riscattare. La prima brucia ancora, non è passata neanche una settimana da quella con il Como. La seconda è un po’ più datata, ma non per questo dimenticata, perché proprio contro il Modena, all’andata, il Catanzaro ha subito una delle più difficili da mandare giù: ultimo minuto di recupero, traversa di Ambrosino, palla che torna in campo e contropiede letale degli emiliani. In una manciata di secondi dal possibile 2-1 all’effettivo (e immeritato) 1-2, era il 4 novembre. Stasera si riparte da Modena, come sempre a caccia di un pienone: per lenire vecchie e nuove ferite e piazzare un’altra mano di vernice giallorossa sul palazzo dei playoff. «Quella dell’andata è stata la classica gara che spiega i punti che possono mancarci in classifica», ha sottolineato Vivarini richiamando la «sfida molto intensa e tirata», nella quale le Aquile passano in vantaggio (gol di Vandeputte su assist di Stoppa), giocano mezz’ora divina, poi regalano il pari e alla fine vengono gelate: «La traversa di Ambrosino poteva darci il successo, invece abbiamo fatto i conti con la beffa di un ko, un risultato molto bugiardo. Stavolta speriamo di fare meglio». Cambi. Con il rientro di Brighenti il gruppo è al completo per la prima volta nel girone di ritorno. «Il problema ora è lasciarne due in tribuna, non so come giustificarmi», ha ammesso il coach. Ma questo vuol dire pure avere il più ampio raggio di opzioni da cui attingere: «Qualcosa rimoduliamo perché l’avversario è sempre diverso e noi cambiamo anche in base a loro», ha spiegato. Il modulo di base rimane il 4-4-2, non paiono necessarie modifiche nella linea difensiva (quindi Scognamillo e Antonini al centro). Le tre possibili variazioni rispetto alle ultime due uscite sono più avanti: D’Andrea al posto di Sounas come esterno destro alto, Ambrosino per Biasci in attacco e, soprattutto, uno fra Pompetti e Ghion in mediana, non al posto di Petriccione, ma accanto al play acquistato a gennaio (in questo caso riposa Verna). È proprio questo a centrocampo il dubbio più grosso: Vivarini lo scioglie all’ultimo momento, tuttavia il ricorso a due registi (pure Pompetti lo è) sembra sicuro, così come assicurate sono le presenze di Vandeputte, a caccia della doppia cifra di gol (è a quota 8), e Iemmello, comunque centrale anche per il gioco nonostante sia a secco dal derby del 3 marzo. Risposte. Il Modena non se la passa granché: non brinda da 10 turni ed è contestato dai suoi tifosi, che comunque saranno oltre 10mila stasera per la “Notte gialla”, la celebrazione dei 112 anni di storia del club. «È un’altra partita insidiosa, non vincono da tanto e ci affronteranno alla morte, dovremo essere pronti a questo ed eseguire bene le nostre cose senza cali di attenzione», ha aggiunto Vivarini affiancando al lato agonistico dell’incontro le notevoli complicazioni tattiche: «Sono una squadra molto organizzata nella fase di non possesso e molto equilibrata, perciò è necessario tirare fuori le nostre migliori qualità». Quindi un Catanzaro votato al fraseggio, l’appiglio sicuro cui aggrapparsi per rilanciarsi dopo il ko con il Como: «Il rammarico più grande è che non siamo riusciti a vincere con lo stadio pieno, il “Ceravolo” meritava applausi. Al di là di questo, partiamo dalla consapevolezza di ciò che sappiamo fare, dalla prestazione di altissimo livello del primo tempo e dal parecchio su cui c’è da migliorare del secondo. Il Catanzaro può ancora crescere in modo esponenziale e il Modena – ha concluso Vivarini – ci dirà se abbiamo fatto tesoro di certi insegnamenti». Gli emiliani la chiamano “Notte gialla”, ma può diventare giallorossa. Ci credono anche i 1.500 che canteranno nel settore ospiti.