Quando è in giornata non c’è partita, sembra fuori scala come Gulliver a Lilliput, uno di un’altra categoria. Ha dominato la gara di Modena più di quanto dica una doppietta comunque decisiva. Pietro Iemmello ha maltrattato gli avversari, li ha costretti a sottostare al suo strapotere che non è fisico, ma tecnico e tattico: il capitano del Catanzaro è spesso il più forte dei 22 in campo (non solo venerdì sera in Emilia) e il più intelligente, perché le sue letture di gioco sono di un calciatore che avrebbe meritato – per le capacità che possiede – di frequentare la Serie A più di quanto abbia fatto. Ogni tanto qualcuno lo critica proprio perché certe volte non domina come potrebbe, ma sono fibrillazioni normali in un contesto nel quale Pietro è il più amato di tutti e da tutti, profeta in patria che ha coronato un sogno (suo e dei suoi concittadini) e ne sta immaginando a occhi aperti un altro. «Ma che l’abbiamo preso a fare Iemmello?». C’è un video in cui un tifoso giallorosso – in maniera colorita – si chiede polemicamente il senso di quell’ingaggio invernale: risale alla fine della partita pareggiata con il Palermo due-tre mesi fa, quando Iemmello, arrivato una decina di giorni prima, era ancora fuori forma e mezzo infortunato. Be’, da un pezzo quel video è diventato virale sui social e viene riproposto puntuale dopo ogni gol del capitano, l’ha visto chiunque segua con un minimo di interesse il Catanzaro; dopotutto, il numero nove ne ha segnati “solo” 52 di cui 47 nei campionati di C e B, due nei playoff, due in Supercoppa e uno in Coppa Italia di C. A Modena, Iemmello ha siglato la sua seconda doppietta stagionale: ora sono 9 sigilli nel girone di ritorno e 13 centri in tutto. Nella classifica marcatori Pohjanpalo sembra irraggiungibile per il “Pablito”, trofeo dedicato a Paolo Rossi assegnato al re dei bomber, ma Brunori, Tutino, Coda e Casiraghi sono vicini. Tra l’altro, quanto a doppiette in giallorosso siamo a quota 11: tre nel 2021-22 (due in campionato, una ai playoff) e sei nel 2022-23 (tutte in campionato, primato del club). Un anno fa era stato implacabile soprattutto in casa, in questo ha aumentato il rendimento esterno: 9 centri su 13 li ha realizzati lontano dal “Ceravolo”, è il migliore in B insieme a Brunori e Raimondo, ma davanti a Pohjanpalo (che ne ha fatti 8 in trasferta). Le sue reti hanno deciso cinque incontri, solo Casiraghi e Borrelli ci sono riusciti. Per la serie: quando il gioco si fa duro… Se poi all’attualità affianchiamo la storia completiamo il quadro. È già un pezzo da museo come giallorosso con più gol in un singolo campionato (28), ma teoricamente ha ancora il tempo per avvicinare le leggende che più hanno segnato in un torneo di B: Gianni Fanello (16) nell’annata 1959-60, Gianni Bui e Massimo Palanca (18 a testa), uno nel 1965-66, l’altro nel 1977-78. Cinque gol sono tanti, ma con Pietro mai dire mai. Quando decide di diventare Gulliver sono guai per gli altri e punti pesanti per il Catanzaro. Punti pesanti e sogni a occhi aperti.