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Il Catanzaro con un Ghion in più nel motore

A Modena il centrocampista è rientrato in campo dopo un lunga assenza per infortunio. «Sono contento di essere tornato ma so che devo lottare per trovare una maglia»

Momento migliore per tornare non poteva esserci. Il Catanzaro è lanciato verso i playoff e gira una meraviglia, quindi riprendere confidenza con certe dinamiche e certi ritmi viene più facile. Tre lunghi mesi di stop per infortunio sono alle spalle, Andrea Ghion è di nuovo un uomo su cui contare e puntare. Magari senza la centralità che aveva prima dell’infortunio (sempre in campo in tutto il girone d’andata) perché per sostituirlo il club è dovuto intervenire sul mercato, ma di sicuro è un’opzione in più per Vivarini, che a Modena l’ha schierato nella mezz’ora finale della ripresa: «E io sono molto contento di essere rientrato dopo un periodo molto complicato causato da un infortunio inaspettato ed evitabile (lesione muscolare alla coscia sinistra, ndr). L’ingresso è stato molto bello, sono soddisfatto di quella mezz’ora anche se ho sbagliato due o tre palloni, e io sono parecchio autocritico. All’inizio mi è sembrato strano entrare, sinceramente ero pure un po’ emozionato».

Il venerdì sera modenese di Ghion ha chiuso una pagina e ne ha aperta un’altra che riguarda lui, il Catanzaro e le comuni prospettive playoff: «Mi sono curato bene e sto bene fisicamente, delle mie condizioni ne parlo ogni giorno con lo staff e ho tanta voglia di dare il mio contributo per cercare, con la squadra, di centrare altri grandi risultati». E recuperare il terreno perduto in questi mesi di lontananza dalle battaglie: «Il momento più duro? La vittoria nel derby a Cosenza, dalla tv ne ho dovuto guardare tante e ho sofferto tantissimo perché non potevo esserci, ma quella è stata la peggiore», ha spiegato il play, che forse senza volerlo ha rimarcato quanto abbiano inciso in profondità due stagioni di prestito in giallorosso.

Senza Ghion, la società si è cautelata sul mercato prendendo Petriccione, che l’ha sostituito alla grande e ampliato le opportunità della zona mediana: «Il Catanzaro non ha mai perso l’identità di gioco, ha dimostrato sempre di potersela giocare con chiunque. La concorrenza nel reparto? So di dover lottare per un posto, ma lo facevo anche prima perché poche squadre in B hanno un centrocampo come il nostro, lo abbiamo dimostrato con i fatti. Con Petriccione mi sono subito trovato bene, siamo entrambi elementi molto tecnici e ho molta stima di lui, della sua carriera, posso solo imparare da uno così».
A Modena i due play si sono passati il testimone, in futuro potrebbero anche giocare uno accanto all’altro visto che Vivarini li sta provando insieme in allenamento (anche nella partita in famiglia di ieri pomeriggio a Giovino, antipasto del match di sabato con la Cremonese: «Ci aspetta un incontro molto duro, loro sono costruiti per la Serie A, molto forti anche individualmente, ma noi sono siamo da meno», ha caricato il centrocampista 24enne. Dopo questi due anni di prestito secco dal Sassuolo, a fine torneo lo aspetta la Serie A (ammesso che i neroverdi riescano a salvarsi): «Il mio contratto è con loro, fino a prova contrario torno lì, poi sappiamo che nel mercato tutto può succedere».
Prima, però, tutto può succedere anche con il Catanzaro: «Prima di rientrare qui avevo detto al ds Magalini che eravamo da playoff», ha sottolineato Ghion. Con lui, i giallorossi lo sono ancora di più.

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