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Catanzaro, è un luna park: gara sospesa, poi i giallorossi ribaltano il Venezia nel recupero su rigore: quarto posto alla portata

CATANZARO-VENEZIA 3-2

MARCATORI 5’ pt Pontisso (C), Idzes (V) 14’; 10’ st Idzes (V), 14’ e, su rigore, 51’ Iemmello (C)

CATANZARO (4-4-2) Fulignati 7; Oliveri 6 (36’ st Stoppa 6,5), Scognamillo 6,5, Antonini 7, Veroli 6 (36’ st Miranda s.v.); Sounas 7 (23’ st Donnarumma 6,5), Petriccione 6,5 (23’ st Verna 6), Pontisso 7, Vandeputte 6,5; Iemmello 7, Ambrosino 6,5 (44’ pt Biasci 6). All. Vivarini 7
VENEZIA (3-5-2) Joronen 7; Idzes 6,5, Svoboda 5,5, Sverko 5; Zampano 6,5 (35’ st Dembele sv), Lella 6 (14’ st Altare 6), Tessmann 6,5, Busio 6 (26’ st Ellertson 5,5), Bjarkason 6; Pohjanpalo 6 (35’ st Gytkjaer sv), Pierini 7 (35’ st Jajalo sv). All. Vanoli 6
ARBITRO Ayroldi di Molfetta 5
NOTE Spettatori 11.466, incasso di 173.131 euro. Espulso Sverko (V) 12’ st. Ammoniti Sounas (C), Sverko (V) e Scognamillo (C). Angoli 11-1. Rec. 2’; 6’.

Al “Ceravolo” è sempre un luna park, ma stavolta alla fine il divertimento è solo giallorosso. Il Catanzaro stende 3-2 il Venezia, si assicura matematicamente il quinto posto e continua la caccia al quarto. Lo fa proprio alla fine di una partita in cui succede di tutto. Le Aquile vanno subito avanti con Pontisso, il Venezia pareggia con Idzes su un gol che l’arbitro annulla per fuorigioco, ma il Var ne ribalta la decisione (che resta dubbia), poi una bomba d’acqua trasforma il campo in piscina e impone quasi tre quarti d’ora di interruzione. La ripartenza è dei veneti, che si portano in vantaggio (ancora Idzes), quindi rimangono in 10 (rosso a Sverko), incassano il pari di Iemmello su punizione, reggono per quanto possono, ma all’ultimo dei 3’ recuperi subiscono il rigore (grande movimento di Donnarumma) che il capitano prima si fa parare e poi segna sulla ripetizione. “Mamma cinema”, ancora e ancora. Al Catanzaro mancava lo scalpo di una big in casa: se lo prende con tutta la tenacia, l’orgoglio e le qualità di cui è capace. E fa perdere quasi definitivamente il treno della promozione diretta alla corazzata di Vanoli.
Inizio della gara intenso come il nubifragio che ne causa l’interruzione al 22’. Vivarini alla fine preferisce Pontisso a Verna e raccoglie subito i dividendi: il centrocampista segna in tuffo (al 5’), inserendosi fra Idzes e Svoboda, per incornare al centro dell’area l’assist dalla trequarti di Sounas (servito da Ambrosino). Il mediano è al secondo centro consecutivo.
Il gol del Catanzaro, schierato al solito con il 4-4-2, tramortisce un po’ il Venezia, che si lancia a caccia del pari, ma con più foga che lucidità. La rete dell’1-1 la trova comunque con uno schema da punizione: Pierini verso Pohjanpalo sul secondo palo e sponda dalla parte opposta per il liberissimo Idzes. Il primo assistente Baccini alza la bandierina - il fuorigioco del bomber finlandese sembra netto e Ayroldi conferma, però il Var gli fa cambiare idea dopo un check lungo: il dubbio che Pohjanpalo sia avanti a Veroli è forte anche con le immagini mostrate in Tv. Il primo che non ci sta è… il cielo: da quel momento che si scatena il finimondo, nel giro di qualche minuto il campo diventa impraticabile e l’arbitro è costretto a interrompere la gara al 22’.
Il nubifragio non dura molto, esce anche il sole, ma il problema è che il drenaggio funziona bene in quasi tutto il campo, tranne che lungo la fascia davanti le panchine, sotto la famigerata palazzina dei Distinti, trasformata rapidamente in una vera e propria piscina.
Dopo due sopralluoghi del direttore di gara e dei capitani, e il lavoro degli addetti della società per smaltire l’acqua in eccesso (poi vengono aiutati anche dai vigili del fuoco), l’incontro riparte alle 16:15.
Non c’è niente da eccepire quando il silent check del Var (29’) fa ravvedere Ayroldi e Baccini sul gol dell’ex Bjarkason, abbondantemente oltre la linea sul tocco in area di Busio servito da Pierini al termine di un’azione avviata da una rimessa laterale che il Venezia batte avanti – in modo evidentemente irregolare - di almeno 10 metri rispetto al punto d’uscita.
Ambrosino fuori per infortunio prima dell’intervallo (dentro Biasci), il Venezia spinge anche in avvio di ripresa, soprattutto nella zona di centrosinistra dove Pierini è una spina nel fianco e scodella per Pohjanpalo, che svetta su Oliveri e impegna Fulignati (4’). Il Catanzaro replica con Sounas: tiro-cross sul palo. I veneti fisicamente sono devastanti e vanno avanti su corner: Sverko svetta, Fulignati para su Tessmann, Idzes irrompe e raddoppia. Ma se il Venezia è tosto il Catanzaro non scherza: Sverko stende Sounas e viene espulso per doppio giallo, Vandeputte batte la punizione e Iemmello impatta di testa: 14° centro del capitano, 14° assist del belga al 14’.
Le Aquile ci credono, Biasci impegna Joronen pescato da Vandeputte in transizione, Vivarini sostituisce Sounas e Petriccione (sfiniti) con Donnarumma e Verna (Biasci alto a destra), ricomincia a piovere (alla fine anche molto forte), il tecnico di casa passa al 3-4-3 (cambia i terzini con Miranda e Stoppa), i suoi collezionano angoli e un’occasione con Antonini proprio su corner (fuori di poco). Sembra finire tutto, ma all’ultimo dei 3’ di recupero Stoppa serve Donnarumma, che manda a scuola Idzes e si fa stendere: rigore netto. Joronen para Iemmello, il Var fa ripetere (Dembele entra prima in area) e il capitano stavolta segna. È un trionfo. Intenso, zuppo d’acqua e bellissimo.

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