Soldout per la sfida col Brescia. La carica di Vivarini: "Catanzaro, continuiamo a divertirci"
È un piccolo appuntamento con la storia. Piccolo soltanto perché in passato Catanzaro ne ha vissuti di più importanti e prestigiosi: una finale e una semifinale di Coppa Italia, tre promozioni in A, un settimo e un ottavo posto nella massima serie quando in Europa non volava il carrozzone di nove o dieci squadre, le vittorie a San Siro, all’Olimpico, a Torino. Storia vera, ma che appunto è passata, così tanto che un paio di generazioni di tifosi certe imprese se l’è fatte raccontare o le ha guardate un po’ sgranate su Youtube. Il livello non è ancora quello di un tempo, ma in 36 anni Catanzaro e il Catanzaro non si erano più avvicinati così. Allora è normale la fibrillazione della città che riempirà il “Ceravolo” e stasera, per il turno preliminare dei playoff contro il Brescia, si sgolerà per aiutare a prolungare il sogno: «Vogliamo divertirci, più gare del genere faremo, più significa che ci staremo divertendo», Vivarini ha ostentato sicurezza. Nonostante alle assenze risapute di Ghion, D’Andrea e Ambrosino si è aggiunta quella di Situm (polpaccio dolorante, potrebbe rientrare nella prossima settimana per l’eventuale semifinale), quindi non è che in alcuni ruoli abbia l’imbarazzo della scelta, il tecnico 58enne si è focalizzato sui punti di forza, non sulle lacune: «Ai playoff ci arriviamo bene, abbiamo soluzioni e caratteristiche diverse, è un peccato che manchi qualcuno, ma siamo pronti», ha spiegato. «Da un determinato punto di vista ho dovuto fare pochissimo lavoro perché l’hanno fatto l’ambiente, i tifosi, tutto ciò che circonda. In gara dovremo essere calmi, cattivi in alcune situazioni, saper gestire e aggredire, mettere in campo la nostra mentalità puntando al risultato attraverso il bel gioco, senza frenesia e prendendoci il nostro tempo». Insomma, non esistono giochisti o risultatisti, solo modi diversi di arrivare al risultato: le Aquile non abbandoneranno quello che praticano da più di due anni. Vantaggio. La classifica del campionato (quinta contro ottava) ha riservato ai giallorossi due risultati su tre per qualificarsi in semifinale con la Cremonese: in caso di pari al 90’ ci sarebbero i supplementari, ma non sono previsti i rigori. Per questo il Brescia sarà obbligato a vincere: «È una squadra definita e allenata da un tecnico molto esperto, sappiamo benissimo cosa troveremo, mi aspetto un avversario molto più aggressivo, intenso, orientato alla lotta fino all’ultimo istante perché una partita del genere non è come le altre», ha messo in guardia Vivarini. I lombardi sono una delle quattro che non è riuscito a battere nella stagione regolare considerando il 2-3 dell’andata dopo il 2-0 all’intervallo («Quel primo tempo è stato forse il più bello della nostra annata», ha ricordato il coach) e l’1-1 del ritorno. Due delle altre tre non sono più un problema (Reggiana e Como), l’ultima (Cremonese) si spera che lo diventi da stanotte: significherebbe aver superato il primo ostacolo. Calore. Per Vivarini e tanti suoi calciatori è l’esordio nei playoff di B, su questo piano il Brescia è più avanti: «Abitudine ed esperienza possono essere un problema soprattutto per i giovani – ha ammesso l’abruzzese –, le cose da fare in campo sono delle ancore per i calciatori e gare del genere possono allentare la presa di queste ancore, però il Catanzaro non ha mostrato di avvertire questo tipo di problemi, per esempio giocando in grandi stadi». Be’, se una squadra riesce a sbancare Palermo, Parma o Marassi, l’assenza di abitudine ai playoff non dovrebbe davvero rivelarsi un problema. «Siamo cresciuti tantissimo nella fase di non possesso, acquisendo sicurezza e convinzione, e in quella di possesso siamo diventati belli ed efficaci. Ce la possiamo giocare alla pari con tutte, per questo sono tranquillo e concentrato come al solito. I nostri tifosi festeggiano ogni volta e noi non abbiamo intenzione di privarci del loro calore. Giocare tutte le sfide dei playoff vorrebbe dire prolungare la festa, vogliamo proprio farlo».