Non c’è ancora l’intesa sul rinnovo fra il presidente Floriano Noto e il direttore sportivo Giuseppe Magalini. I due si sono incontrati ieri mattina e dovrebbero farlo di nuovo in giornata: vanno sciolti i nodi di una vicenda che si è complicata nelle ultime settimane, quando sul ds veneto sono piombate altre società di Serie B come il Pisa e, soprattutto, il Bari. L’uomo mercato del Catanzaro ha un accordo in scadenza al 30 giugno: al di là dell’originario e reciproco orientamento di proseguire insieme, la situazione era aperta a qualsiasi situazione prima, lo è a maggior ragione adesso. Insomma, il divorzio è una probabilità da tenere in seria considerazione. L’inserimento del club dei De Laurentis si è rivelato particolarmente insistente e concreto: martedì ci sarebbe stato anche un incontro fra il Bari e Magalini, che dopo qualche giorno di riposo a casa è tornato a Catanzaro mercoledì, circa ventiquattr’ore dopo la puntata in Puglia. Da quelle parti hanno anche ventilato la possibilità di un ticket fra l’uomo-mercato e Vivarini, ma questa è una cosa priva di qualsiasi fondamento. Ieri, poi, si è tenuto il primo e atteso faccia a faccia con Noto finalizzato ad aprire un discorso a trecentosessanta gradi: pur non essendoci un problema di natura economica, è chiaro che il ds – in presenza di altre proposte – voglia avere ben presenti gli aspetti su cui impostare il lavoro in caso di “sì, rimango”. In pratica, garanzie complessive, magari pure sulla durata del nuovo contratto. Magalini è diventato direttore sportivo delle Aquile nell’estate di due anni fa, chiamato dal presidente per individuare i rinforzi da inserire in un organico già abbastanza forte (era arrivato alla semifinale dei playoff per la B) e che, anche grazie alle sue operazioni, sarebbe diventato l’assoluto dominatore della Serie C. Per il veneto, il primo e unico contratto firmato finora con il Catanzaro è stato su base annuale con il rinnovo automatico legato alla promozione. L’opzione è scattata quando doveva ancora iniziare la primavera (il Catanzaro è salito aritmeticamente fra i cadetti il 19 marzo 2023) e il secondo anno si è rivelato forse meglio del primo, considerando i risultati ottenuti da una società che mancava dalla B da quasi un ventennio e che da oltre trent’anni non aveva una squadra capace di chiudere al quinto posto. Ora si tratta di ripartire o separarsi una volta per tutte. I margini per allungare ulteriormente il contratto ci sarebbero, però paiono ridotti rispetto a quanto potevano essere solo un mese fa e potrebbero non bastare più. In quest’ultimo caso la società, sicuramente spiazzata da qualcosa che non era nei piani, dovrebbe guardarsi intorno velocemente per individuare un sostituto in un mercato – quello dei direttori sportivi – che negli ultimi giorni è diventato caldissimo. Non è ancora stata scritta l’ultima parola fra Magalini e il Catanzaro, ma quella più inattesa (e inopinata visti gli straordinari risultati) di un addio ormai va messa in conto.