Non c’è solo Alberto Aquilani fra i candidati alla panchina del Catanzaro. Il tecnico ancora sotto contratto con il Pisa è stato il primo nome sondato dopo la rottura con Vivarini e resta un’idea forte per il club del presidente Noto. Piace molto allo stesso patron perché giovane, ambizioso, in cerca di un nuovo progetto e che non si fa problemi a lavorare con gli under; è pure un coach che sarebbe gradito allo spogliatoio, a partire da capitan Iemmello, perché dopo due anni con un certo tipo di calcio, garantire continuità tecnica darebbe garanzie maggiori rispetto al ripartire da zero. Aquilani, tuttavia, non sembra avere più il vantaggio che aveva nei giorni scorsi sulle alternative che il club ha comunque fra le mani. Un identikit simile è quello di Massimo Brambilla, che lascerà la Juventus Next Generation dopo due ottime stagioni. Nel suo caso è immediato il collegamento con il nuovo direttore generale giallorosso Paolo Morganti, che di Brambilla è stato Football department organization manager. Ma non soltanto di questo si tratta: proprio come Aquilani, anche di Brambilla si è cominciato a parlare in via Gioacchino da Fiore almeno qualche mese fa. Insomma, non è un’idea dell’ultimo minuto. Cinquantunenne, ex centrocampista fra le altre di Parma, Torino e Bologna, Brambilla ha iniziato la carriera da allenatore (nel 2015) in un settore giovanile con i fiocchi, quello dell’Atalanta: in nerazzurro ha guidato l’Under 17 e la Primavera, nel 2022 ha compiuto lo step successivo, in un campionato pro’, con la Juve Next Gen. Per il cammino percorso finora, sembra perfetto per lavorare con una squadra giovane (il Catanzaro verrà ringiovanito) e, pur non avendo ancora allenato in B, ha il bollino di qualità di due top club quali la Dea e la Vecchia Signora. Non sarebbe un salto nel vuoto, anzi... E lui stesso vuole misurarsi con una categoria superiore. Noto sta pensando anche a un terzo uomo che non dovrebbe essere Moreno Longo (dal punto di vista tecnico profilo completamente diverso rispetto ad Aquilani e Brambilla): il sondaggio lanciato nei suoi confronti non avrebbe avuto seguito perché l’ex Como pare molto vicino al Bari, quindi alla fine potrebbe saltare fuori “mister X”, uno rimasto top secret finora, un po’ com’è successo come il dg Morganti, nome rimasto riservato fino a qualche ora prima dell’annuncio. Sulla vicenda allenatore è comunque indispensabile che si trovi una soluzione con Vivarini fra le solite ipotesi: dimissioni (dopotutto è l’abruzzese a non voler continuare in giallorosso), esonero o indennizzo da parte dell’eventuale società che lo vorrebbe sulla panchina (per il momento, tuttavia, non si è mosso concretamente nulla, nemmeno il Frosinone). L’altra questione aperta riguarda il ds: Davide Vaira conserva il vantaggio su Ciro Polito dopo l’incontro avuto con il presidente Noto giovedì scorso, ma in corsa c’è anche Giancarlo Romairone. Ora la proprietà deve solamente compiere la scelta definitiva per ripartire dopo che Magalini ha forzato l’addio. Lo farà entro l’inizio della prossima settimana, probabilmente non più tardi di martedì.