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Vibonese, Gagliardi e Ramondino rispondono a Caffo: "Il presidente sempre informato"

La risposta dei dirigenti dimissionari alle accuse nei loro confronti del patron rossoblù

«Smentisco che il presidente non fosse informato su certi movimenti di mercato e confermo che non era d’accordo. C’erano delle divergenze sul modo di operare». È questo uno dei passaggi più importanti della conferenza stampa tenuta ieri mattina dall’ex dg Antonello Gagliardi e dal ds Francesco Ramondino in risposta alle pesanti accuse lanciate dal presidente Pippo Caffo in relazione agli ingaggi «fuori parametro» di Pietro Terranova e Ciro Favetta.

In almeno un caso il massimo dirigente della Vibonese ha disconosciuto la sua firma sul contratto e i due suoi principali ex collaboratori hanno ricostruito i fatti nel dettaglio parlando di «modus operandi» nella sottoscrizione dei contratti dei giocatori. Se quella firma non è del presidente e neanche dei due direttori, di chi è? «È della segreteria». Risposta che chiarisce solo in parte il rebus. Carte alla mano Gagliardi e Ramondino hanno raccontato la propria versione dei fatti esponendo numeri e bilanci. Il direttore generale dimissionario ha riassunto introiti e risparmi per 547mila euro (70mila di sottoscrizioni soci, 395mila tra abbonamenti, incassi e settore giovanile, 81mila euro di tagli per spese superflue). Si è passati da 20 a 129 abbonamenti e da 24mila a 72mila euro di incassi in una sola stagione. Secondo i dati di Gagliardi, la Vibonese chiuderà il bilancio con un disavanzo di circa 400mila euro e solo in questa il debito ammonta a 195mila euro con due mensilità ancora da pagare (Caffo si è impegnato a farlo personalmente e il suo gruppo anche quest’anno ha messo 500mila euro). In premessa Gagliardi ha definito «inopportuna» la conferenza stampa del presidente e «lesive della professionalità» le sue dichiarazioni.

«Avrei preferito – ha detto – che certe situazioni non venissero messe in piazza. Ho cercato di parlargli più volte, ma mi ha rinviato di giorno in giorno e siamo arrivati a questo».

Sia Gagliardi che Ramondino hanno smentito la tesi dello sforamento del budget. «La copertura dei budget per i nuovi acquisti – ha ribadito il dg - me la ero procurata da solo per evitare di aggravare il bilancio sulla Vibonese». Secondo i numeri snocciolati da Ramondino la squadra (intesa come staff tecnico e calciatori) è costata circa 540mila euro netti e a questa cifra vanno sottratti gli 80mila euro incassati dalla cessione di Convitto. «Ciò che ha detto il presidente non rispecchia la realtà. I numeri dimostrano – sostiene il ds - che ho operato nel bene della società, con la massima trasparenza e nel rispetto di tutti. Abbiamo raggiunto il terzo posto, eguagliato il record di vittorie e tenuto testa a due corazzate come Trapani e Siracusa. La squadra di quest’anno era la base per provare ad agguantare il primo posto nel prossimo: i programma era questo e Buscè aveva sposato il progetto. Sarebbe rimasto, ma ormai è tutto inutile».

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