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Catanzaro, su Vandeputte non c’è fretta: su di lui due squadre di serie A. Allenatore, la scelta in sette giorni

Il belga principe degli assist del torneo è corteggiato da Udinese, Cagliari, Palermo e Cremonese. La prima valutazione sull’esterno si aggira intorno ai quattro milioni di euro

È da più di un anno e mezzo che Jari Vandeputte è il calciatore del Catanzaro più osservato, corteggiato e richiesto da società di categoria superiore o dai club più blasonati di Serie B. Ed è da un annetto, cioè da quando le Aquile hanno fatto del belga uno dei cardini del progetto di consolidamento nel torneo cadetto, che si sapeva come questa finestra di mercato - aperta dall’1 luglio - potesse diventare quella della cessione nel caso in cui Jari fosse riuscito a confermare certi numeri anche nella categoria superiore. Quindi non è una sorpresa che il telefono della sede di via Gioacchino da Fiore abbia squillato più volte - succede da settimane - per chiedere informazioni interessate sull’esterno offensivo. Sono i classici pour parler di giugno, ma in misura maggiore rispetto al solito. Insomma, quest’estate Vandeputte potrebbe partire davvero, anche se il club ha intenzione di procedere con i tempi giusti, senza fretta. Nelle sue tre stagioni in giallorosso, Jari ha registrato numeri da top player: 121 partite, 28 gol e 53 assist. Ripensando a com’era arrivato tre anni fa, praticamente scacciato via in prestito dal Vicenza, lo scarto è enorme e in Veneto si stanno ancora mangiando le mani indipendentemente dal quasi mezzo milione di euro incassato quando il presidente Noto l’ha riscattato nell’agosto 2022. Il Catanzaro punta a riscuotere una cifra fra le sei e le otto volte superiore: la valutazione di base si aggira intorno ai quattro milioni di euro.
Perisic. Non che fosse sconosciuto quando l’ha preso il Catanzaro su indicazione del tecnico Antonio Calabro, però Vandeputte doveva rilanciarsi dopo un’annata negativa e qualche acciacco fisico di troppo. All’inizio è partito piano, poi Calabro gli ha trovato un ruolo più adatto, spostandolo da mezzala a esterno sinistro, e così Jari ha ingranato le marce fino a esplodere nella gestione Vivarini. Che l’ha rivoluto l’anno dopo (da qui il riscatto) calibrando il gioco della squadra anche intorno alle sue qualità: di inserimento, nell’uno contro uno, al cross, alla conclusione. Nella stagione dei record di C, Vandeputte ha segnato 11 reti e consegnato 21 assist abbinando una crescita in fase difensiva che l’ha trasformato in un laterale polivalente, come il Perisic dell’Inter di Conte.

Mertens. Ma era in questa in B che lo aspettavano al varco gli addetti ai lavori per capirne la consistenza. La risposta è stata un torneo da nove gol e 14 assist (10+15 contando la Coppa Italia), per lunghi tratti si è rivelato il migliore del Catanzaro perché oltre alle tante cose davanti, Vandeputte si è confermato forte anche dietro. Non na caso ha chiuso l’annata come ottavo calciatore di movimento più presente in tutta la B (3.100 minuti), ma unico nella top ten con un ruolo così offensivo e dispendioso. È pronto per il grande salto. Senza dimenticare l’affetto che ha per il Catanzaro, inteso come società e come ambiente, o il contratto che lo lega ai giallorossi per un altro anno con opzione (legata alla presenze), la strada verso la cessione è segnata. Il Palermo lo segue da tanto (anche a gennaio si era fatto vivo e aveva trovato un muro), la Cremonese si è fatta sotto, ma la cosa che stuzzica di più Vandeputte è la Serie A, dove sono alla finestra Cagliari e Udinese. Non è ancora il momento giusto, ma arriverà anche quello e, allora, il Catanzaro potrà monetizzare un investimento e Vandeputte, finalmente, realizzare il sogno con cui è arrivato in Italia: giocare in Serie A come il suo idolo Dries Mertens.

Capitolo allenatore

L’obiettivo della società è definire la questione allenatore entro la prossima settimana. Prima ci riuscirà, meglio sarà, perché è inevitabilmente legato al nuovo occupante della panchina il mercato in entrata e in uscita delle Aquile. I problemi sono gli stessi delle ultime due settimane: Vivarini se ne vuole andare, ma non si è dimesso, né è stato esonerato, quindi finora è come un tappo sulla bottiglia. Che non accenna a saltare. Per il dopo il presidente Noto ha puntato quasi tutte le sue carte su Alberto Aquilani, con il quale c’è un’intesa di massima seguita ai contatti in serie avuti sia con lo stesso Noto che con Iemmello, capitano che in questa fase ha svolto anche le funzioni di intermediario con il suo vecchio compagno di squadra al Sassuolo. Ma per ratificare l’intesa è necessario che salti il “tappo” Vivarini, obiettivo non unico del Frosinone. I ciociari seguono anche Paolo Bianco e, proprio come il Catanzaro, non hanno intenzione di superare la prossima settimana senza il nuovo coach. Cosa succederà se la vicenda Vivarini non si sbloccherà? Aquilani fino a quando aspetterà la definitiva chiamata del Catanzaro? Nel mercato mai dire mai nemmeno su questo piano, come del resto dimostrano lo stesso Vivarini (che avrebbe un altro anno di contratto con il Catanzaro) e l’ex ds Magalini. Di conseguenza è probabile che il club, attraverso i movimenti del nuovo diesse Ciro Polito, abbia alcune alternative fra le mani. Sulle frequenze di Radiomercato sono stati spesi alcuni nomi che non trovano riscontro, né hanno le caratteristiche tecniche per rimpiazzare chi devono sostituire, a parte quello dell’ex Palermo Corini. Quelle le possiede sicuramente Aquilani, che continua a essere il preferito della proprietà per il dopo-Vivarini.

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