Non c’è ancora una vera e propria fumata bianca, nel senso che manca l’ufficialità, ma la strada è quella e riguarda tutti e due gli obiettivi: il rinnovo di Pietro Iemmello e l’arrivo dal Cittadella di Filippo Maria Pittarello. Ieri è stata una giornata decisiva. Partiamo dal capitano, col quale il club stava discutendo da un po’ più di una settimana il prolungamento contrattuale. Non che ci fossero affanni, perché la volontà condivisa di continuare insieme proteggeva la trattativa come una botte di ferro, ma era comunque necessario che si approfondissero i discorsi sia sul piano economico che su quello temporale, probabilmente con lo stesso orizzonte (2026 più opzione) già garantito a Scognamillo e Biasci (i cui rinnovi sono stati ufficializzati in mattinata). Dopo che la base l’avevano impostata il direttore sportivo Ciro Polito e gli agenti dell’attaccante, Davide Lippi e Carlo Diana, il colpo finale l’hanno dato il presidente Floriano Noto e il diretto interessato, che hanno così avuto modo di rafforzare il legame - già fortissimo - consolidato in questi due anni e mezzo nei quali Iemmello è tornato ai livelli che l’avevano portato in Serie A. Per l’annuncio del prolungamento del numero 9 è questione di tempo, ma la sostanza è fatta ed era ciò che contava. Al resto ci penserà il trentaduenne in campo, come ha sempre dimostrato finora, indipendentemente dalla categoria lui che in B è fuori categoria. È ormai fatta anche per Pittarello dal Cittadella, che potrebbe diventare un nuovo calciatore giallorosso nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore. Il dialogo con la società veneta, bottega carissima che non regala mai niente, è proseguito fino a sera, si è lavorato a lungo sulla ricerca del punto d’incontro fra domanda e offerta, ma l’ultima proposta delle Aquile ha smosso l’ultima resistenza, certo non quella del ventisettenne che aveva già dato il proprio assenso al trasferimento. Pittarello è l’elemento che mancava in avanti perché garantisce le caratteristiche che non c’erano, nemmeno l’anno scorso: forza fisica e nel gioco aereo, qualità utilissime per andare allo scontro con difese ermetiche e far risalire i compagni, uno cui appoggiarsi quando gli spazi non ci sono perché se li sa creare. Il suo biglietto da visita, al di là dei sei gol segnati nello scorso torneo, è la partita - ottima - disputata contro il Catanzaro a fine febbraio: nessuna rete, ma una prova devastante, sul piano fisico, contro uno che non aveva mai faticato da quel punto di vista come Scognamillo (non a caso sostituito all’intervallo). Deve solo arrivare nel ritiro di Morgex anche il centrocampista della Roma Riccardo Pagano, che il Catanzaro ha prelevato in prestito con diritto di riscatto, mentre la società capitolina ha mantenuto l’opzione del controriscatto. Vent’anni e tanti gol nella Primavera giallorossa (della quale è stato anche capitano), Pagano può muoversi da trequartista centrale o sinistro, ma può soprattutto fare la mezzala di inserimento, aspetto in cui sfrutta uno spiccato senso del gol e l’istinto che lo porta ad avere il giusto tempismo nelle incursioni. Pagano è un 2004, quindi non occupa posti da over, ma sembra destinato a ritagliarsi più spazio di quanto non si immagini adesso.