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Catanzaro, più equilibrio e sicurezze

Contro il Sassuolo, Caserta può scegliere il 4-4-2 usato nella parte finale della gara di Empoli

Con quale modulo il Catanzaro inizierà il campionato? Con la difesa a tre provata per una sola amichevole in ritiro o con la linea arretrata a quattro utilizzata per la maggior parte del tempo e, soprattutto, nella prima gara ufficiale della stagione? L’indicazione arrivata dai trentaduesimi di finale di Coppa Italia va in quest’ultima direzione. Risultato ed errori individuali a parte, la strada è quella battuta a Empoli, con quattro uomini in linea davanti a Pigliacelli, cioè due terzini (che spingono) e due centrali che, in fase di impostazione, si aprono per fare spazio alla scalata del regista di centrocampo: Petriccione si è inserito spesso nel varco creatogli dai movimenti ad allargarsi di Scognamillo e Brighenti.
È chiaro che la qualità dell’avversario atteso domenica sera al “Ceravolo”, il Sassuolo di Fabio Grosso, obbligherà i giallorossi a disputare una partita perfetta domenica sera. Ma nella settimana di lavoro che parte oggi pomeriggio allo stadio (alle ore 18) Caserta interverrà con particolare attenzione, con la certezza di non poter schierare lo stesso poker di sabato in Toscano: Scognamillo è squalificato (come Pittarello e Brignola), dunque Antonini tornerà nel cuore del pacchetto arretrato dopo la panchina di Empoli. Il club ha rifiutato l’offerta di tre milioni di euro del Lecce e chiuso le porte alla cessione del brasiliano, cosa che è stata ribadita in maniera decisa allo stesso calciatore che avrebbe voluto vestire (ovviamente) la maglia di una squadra di Serie A. Non dovrebbe più forzare la mano in quel senso. Non in questa finestra di mercato.
Quanto al suo partner in mezzo, oltre a Brighenti va tenuto in considerazione Bonini, che si è comportato bene da terzino sinistro, ma di ruolo è un centrale e su quella fascia sia Ceresoli che Turicchia avranno qualche giorno di allenamento ed ambientamento in più. A destra, invece, i galloni da titolare ce li ha ancora Situm, che però dovrebbe presto essere insidiato da Tommaso Cassandro, innesto che completerà le corsie e la difesa in generale.
Caserta finora ha scelto e provato il 4-2-3-1 in tre amichevoli su quattro (Vallorco, Chisola e Cagliari) più il match di Empoli, ma non è che questo schieramento non possa avere variazioni sul tema: proprio in Toscana gli ultimi 22’ più recupero, dall’ingresso di Turicchia per Volpe, sono stati affrontati con un 4-4-2 puro nel quale l’ex Juve Next Gen è stato posizionato da terzino destro mentre Situm si è mosso più avanti, da esterno alto. Rivedere lo stesso assetto contro il Sassuolo non è impossibile, ma una opportunità concreta considerando che garantirebbe più equilibrio anche in mezzo al campo.
Che la difesa a quattro sia la base delle opzioni allo studio per il primo scorcio di campionato non significa accantonare definitivamente la difesa a tre che pure Caserta ha testato contro la Juve Next Gen e prova nei giorni di avvicinamento alla Coppa Italia. Magari non subito, ma un Catanzaro con il 3-4-2-1 è probabile si riveda più avanti: l’idea di avere una squadra capace di cambiare assetto in base alle esigenze e agli avversari non è per niente superata.

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