La preoccupazione della vigilia si è trasformata nella soddisfazione del giorno dopo, una prima e importante pietra su cui stare in piedi e guardare con fiducia al futuro. L’1-1 con il Sassuolo non può essere nulla di definitivo, ma per cuore, idee e pragmatismo il Catanzaro c’è. Ci credevano in pochi e fra quelli c’era sicuramente Fabio Caserta, che ha subito capito cosa voglia dire avere il “Ceravolo” da alleato: come nelle belle notti primaverili dei playoff, tre mesi fa, anche stavolta lo stadio ha sostenuto le Aquile nei momenti più complicati, e ruggito e spinto quando Iemmello e compagni premevano sull’acceleratore. Un esempio su tutti sono stati gli applausi seguiti al gol di Mulattieri: la simbiosi fra squadra e ambiente continua e sarà fondamentale. È stata anche più importante la concretezza con cui i giallorossi hanno tenuto testa a un avversario più forte e apparentemente più pronto. Dell’assetto scelto dal tecnico quarantacinquenne se n’è parlato prima e subito dopo la gara: il 3-5-2 serviva a stendere il più possibile la copertura inserendo ogni elemento nel proprio ruolo naturale e ha funzionato in entrambe le fasi, pur con i limiti causati da cambi e opzioni limitate per le assenze. Interpretazione Come aveva spiegato Caserta sabato: «I moduli arrivano fino a un certo punto, conta l’interpretazione». Che è stata magistrale: baricentro sempre alto, un possesso palla marcato anche se più orientato (rispetto al passato) alla ricerca rapida della verticalità, un grande lavoro delle mezzali, la coraggiosa impostazione dal basso nonostante il pressing alto degli emiliani. Senza l’errore nel recupero da cui il rigore sbagliato da Laurienté, Petriccione sarebbe stato il migliore in campo, ma episodio a parte (a proposito, bellissimo l’abbraccio dei compagni al regista dopo il tiro dal dischetto) il numero 10 è stato centrale come vertice che si abbassava fra i difensori, Situm o Ceresoli si sono alzati in momenti alternati, accompagnati dalla mezzala opposta (Pontisso o Pagano), Iemmello ha oscillato fra la propria trequarti, la mediana, la trequarti avversaria e un paio di volte si è allargato sulla fascia sinistra (con Ceresoli più al centro), Biasci ha cercato la profondità, mentre dall’altro lato la fase difensiva è stata collettiva e ben sincronizzata anche con i raddoppi sulle ali ospiti. Sorprese Dai veterani si sapeva cosa aspettarsi (sono stati bravi tutti), ma ottimi spunti sono arrivati pure dai nuovi, soprattutto Bonini e Pagano. Il primo non sembrava all’esordio in B per come ha tenuto sul centrosinistra della difesa: è il secondo indizio dopo la buona prova di Empoli. L’altro, bravo nel gioco fra le linee, ha dimostrato che non sarà solo un’alternativa e le parole su di lui di Caserta ne sono la testimonianza: «Pagano ha qualità importanti, può ricoprire più ruoli, è molto bravo tecnicamente e nell’uno contro uno, per me è una mezzala pura anche se tende sempre ad allargarsi, per questo nei due in mezzo fa fatica e di conseguenza avevo preferito (nel precampionato, ndr) farlo giocare un po’ esterno. A mio avviso ha disputato una grande gara soprattutto in fase difensiva e non era facile, perché il Sassuolo con le mezzali fa davvero male». L’uomo copertina Pontisso ha sublimato con la rete dell’1-1 una prova personale rotonda: «È stata una partita tosta e noi abbiamo tirato fuori una grande prestazione contro una grande squadra. Siamo stati bravi a rimanerci dentro, al contrario di quanto successo negli incontri precedenti. Stavolta siamo andati sotto, ma tutti avevamo la consapevolezza di poterla recuperare. Cos’è cambiato rispetto a un anno fa? La volontà di giocare è la stessa, ma ora il mister ci chiede di andare subito in verticale quando c’è la possibilità». Archiviato il giorno di riposo, il gruppo si ritroverà oggi pomeriggio al “PoliGiovino” per la ripresa degli allenamenti: si comincia a preparare la gara contro la Juve Stabia, in programma domenica (ore 20.30), seconda consecutiva in casa. Da questa sessione di lavoro Fabio Caserta potrà contare anche su Demba Seck: il prestito con diritto di riscatto dal Torino dell’esterno offensivo senegalese deve essere solo annunciato. Seck domenica era allo stadio, ieri ha sostenuto e superato le visite mediche, tutti gli accertamenti che entro domani toccheranno anche a Tommaso Cassandro. Il terzino destro del Como, che ieri sera ha vissuto allo “Stadium” l’esordio dei lariani in A contro la Juve, è atteso in giornata in città. Anche lui, come Seck, arriva in prestito con diritto di riscatto. Il mercato non è finito qui, perché il ds Ciro Polito sta cercando di definire altre operazioni in entrata. Sembra essere particolarmente attiva la caccia a un’ala sinistra che consenta a Caserta di schierare la squadra pure con il 4-2-3-1: la pista che porta a Jeremy Livolant, francese svincolato dopo il fallimento del Bordeaux, continua a essere battuta nonostante il giocatore viaggi a cifre molto alte e sia seguito anche dagli inglesi dello Stoke City e dello Sheffield Wednesday. Allo stesso tempo gli occhi restano aperti nel caso in cui si aprisse un’opportunità per arrivare a Francesco Di Mariano del Palermo, senza dimenticare l’interesse per Nicolò Buso del Sassuolo. Non sono da escludere novità imminenti per l’innesto di un nuovo centrocampista: Mamadou Coulibaly della Salernitana è uno dei profili sondati, non il solo, né l’ultimo ruolo che si vuole coprire visto che Polito proverà a inserire in organico anche un quarto attaccante da aggiungere a Pittarello, Biasci e Iemmello.