L’emergenza dell’esordio è alle spalle. Il Catanzaro è ancora a caccia di tre rinforzi nei ruoli noti (soprattutto l’esterno sinistro d’attacco), ma rispetto alla prima giornata Fabio Caserta si è concesso una settimana di lavoro senza affanni e con diverse alternative. Per logica, le risposte che il tecnico ha ricevuto contro il Sassuolo instradano le scelte anche per la gara con la Juve Stabia, ma se da un lato sembra fisiologico confermare il blocco del debutto (come fai a cambiare dopo quella prestazione generale?), dall’altro è ugualmente importante avere più opzioni a disposizione, sia dall’inizio che in corso d’opera. Una squadra capace di trasformarsi in base all’avversario e alle necessità di una partita, pure più volte all’interno dello stesso incontro, era il manifesto che l’allenatore aveva proposto durante la sua presentazione in giallorosso: un modulo di partenza (che nelle sue idee resta il 4-2-3-1) e altre soluzioni che abbiamo già cominciato a vedere per volontà o necessità, come il 4-4-2 proposto nella seconda parte della ripresa di Empoli, in Coppa Italia, o il 3-5-2 utilizzato perché non se ne poteva fare a meno col Sassuolo. Può darsi che domani sera lo schieramento delle Aquile sia lo stesso di domenica scorsa, ma non è questo il punto. Conta di più, per Caserta e per il Catanzaro, avere la sicurezza di poter mutare qualora fosse indispensabile farlo. Dei potenziali titolari, solo Compagnon è ancora ai box per infortunio: dovrebbe rientrare dopo la sosta, quindi a metà settembre, ma ora Polito ha portato al servizio del coach un’arma in più sull’esterno alto di destra. Seck magari non è ancora al top della condizione, almeno se la paragoniamo al livello dei compagni in gruppo dall’inizio, ma se proprio non verrà lanciato dal primo minuto, è sicuramente un’interessante freccia sulla quale fare affidamento dopo l’intervallo: con lui in campo si potrebbe passare al 4-2-3-1 (adattando Pagano sulla corsia opposta), al 4-4-2 o anche a un eventuale tridente offensivo. Pure Cassandro, altra new entry settimanale su quella corsia, alleggerisce la sensazione da fiato corto dei giorni precedenti: il ragazzo preso in prestito dal Como può rilevare Situm sia come esterno di un centrocampo a cinque che da terzino, dunque indifferentemente dall’assetto basato sulla linea arretrata a tre o su un pacchetto difensivo di quattro elementi. Fondamentali, soprattutto, sono Pittarello e Scognamillo, che hanno scontato i turni di squalifica tornando nei convocabili. L’attaccante è il perno su cui impostare alcuni ragionamenti sul fronte offensivo, nel caso in cui Caserta volesse schierare un riferimento più strutturato di Biasci al fianco di Iemmello, oppure avesse l’esigenza di aumentare il peso del reparto durante la gara. Scegliere fra l’ex Cittadella e il numero 28 toscano è un gran bel dubbio. Lo è anche quello in difesa perché Scognamillo arricchisce quel settore che da Antonini, Brighenti e Bonini, contro il Sassuolo, ha ricevuto prestazioni molto positive. Per il tecnico non sarà facile scegliere, ma ora comincia a vedere quella squadra camaleontica immaginata a luglio.