Il Catanzaro del campionato scorso è il paragone migliore per prepararsi alle tante insidie della sfida di stasera con la Juve Stabia. I campani non hanno i nomi, il blasone e le ambizioni del Sassuolo, ma arrivano al “Ceravolo” sull’onda dell’entusiasmo di una promozione strameritata, proprio com’è successo ai giallorossi un anno fa. Se non bastasse l’effervescenza seguita al ritorno in Serie B, gli occhi vanno aperti ancora di più pensando alla vittoria ottenuta all’esordio a Bari, senza rubare nulla. Le parole di Fabio Caserta, allora, non sono il classico rispetto pro-forma che si riconosce a qualsiasi avversario, ma un avviso a tutti quelli che stanno sulla parte giallorossa della barricata. «Ogni gara fa storia a sé e questa con la Juve Stabia è completamente diversa da quella con il Sassuolo, sotto certi aspetti è molto più difficile perché una cosa è affrontare una big, un’altra una neopromossa, dovremo dunque essere molto bravi ad alzare la soglia dell’attenzione. Lavorano insieme da un anno e, proprio come il Catanzaro nel torneo precedente, si trovano facilmente, questo significa che hanno vita più facile e, all’opposto, chi se li trova davanti ce l’ha più complicata». Per questi motivi il “Ceravolo” che viaggia anche stavolta sulle 12.000 presenze sarà un alleato da non sottovalutare: «Il momento più bello del match col Sassuolo è stato l’applauso ricevuto dopo il gol subito, un grosso segnale che ha dato fiducia», ha spiegato il coach. Alternative. Rispetto a sette giorni fa, Caserta ha più soluzioni in ogni reparto: Pittarello e Scognamillo rientrano dalle squalifiche, Seck e Cassandro vengono dai primi allenamenti col gruppo: «Seck non ha ancora il ritmo-gara e per come giochiamo ora sarebbe penalizzato, ma penso che 15-20 minuti in cui esprimersi al meglio li abbia anche in un ruolo non suo. Cassandro invece sta molto bene. In generale, ho più alternative e cercheremo di sfruttarle», ha aggiunto. Probabile la conferma del 3-5-2 con un ballottaggio in difesa, cioè Scognamillo o Brighenti, oppure il napoletano al posto di Bonini: «Deve ancora migliorare tanto – ha risposto l’allenatore quando gli è stato chiesto di quest’ultimo –, ma è affidabile e molto bravo». In avanti ancora spazio a Iemmello e Biasci. Speciale. Per Caserta è il primo scontro da ex con la Juve Stabia, nella quale ha giocato a lungo e ha pure iniziato la carriera da allenatore dominando un campionato di Serie C. «Castellammare per me è tutto, città, club e tifosi mi sono stati vicini quando ero in un momento difficile della mia vita, fra la morte di mio fratello e la decisione di smettere di giocare, non a caso ho deciso di abitare lì vicino», ha sottolineato il quarantacinquenne, che ha la famiglia di base a Pompei e a Castellammare ha cominciato a lavorare insieme a Polito, l’altro grande ex dell’incontro. New entry. Proprio Polito è stato il protagonista dell’ennesimo colpo in entrata del club, che oggi pomeriggio aspetta Nicolò Buso: l’esterno offensivo sinistro (classe 2000) trattato per settimane con il Lecco verrà ufficializzato domani. Per averlo, il Catanzaro scucirà in tutto una cifra non molto inferiore al milione di euro: così è riuscito a disinnescare la concorrenza della Sampdoria, del solito Sassuolo e della Reggiana: la formula del trasferimento dovrebbe essere la stessa usata per prendere Pittarello dal Cittadella, cioè prestito con obbligo di riscatto e un contratto di quattro anni complessivi. «Cosa mi aspetto ancora dal mercato? La società si sta muovendo bene», ha tagliato corto Caserta. Arriveranno un mediano (Coulibaly?) e un quarto attaccante.