È la gara più difficile del poker iniziale. Non solo perché si gioca in trasferta e in uno stadio storicamente avaro di soddisfazioni per i colori giallorossi. Pur essendo una matricola, il Cesena in questo momento vale il Sassuolo, perché a differenza degli emiliani retrocessi dalla A, i romagnoli sono tornati in B sull’onda di una promozione storica e mai in discussione: 96 punti raccolti nel proprio girone di Serie C, gli stessi con cui il Catanzaro aveva demolito la categoria l’anno precedente. I bianconeri hanno una base societaria solida (la proprietà è un fondo americano), un progetto tecnico impostato sulla continuità con la conferma di tanti protagonisti di talento (anche se in panchina Mignani ha preso il posto dell’ex Mimmo Toscano) e obiettivi all’altezza… di un’estate sulla riviera romagnola: e cioè divertirsi e divertire puntando in alto, lontano dagli affanni. Per Fabio Caserta e la sua squadra, ancora logicamente alla ricerca di una nuova identità e nuovi equilibri, è un vero e proprio crash test. «Con la Juve Stabia i ragazzi ce l’hanno messa tutta – ha spiegato il tecnico –, ci tenevamo molto a vincere, ma a mio avviso non ci dobbiamo rimproverare niente e sono fiducioso». Superare lo scoglio in Romagna varrebbe come una promozione: «Il Cesena ha elementi su cui punta molto, noi dobbiamo limitare le giocate di questi singoli e della formazione nel suo complesso, che è molto brava anche sui piazzati», ha aggiunto il coach. Che affronta il match con alcune sicurezze, come la buona tenuta della difesa a tre nelle prime due uscite e un’altra arma in più da sfruttare a gara in corso: l’annuncio e relativa convocazione dell’attaccante Nicolò Buso (prestito con obbligo dal Lecco e contratto quadriennale con opzione) bilancia almeno un po’ la scontata assenza di Compagnon, il secondo forfait di Koutsoupias e quello nuovo di Situm in un gruppo dal quale è stato escluso Brignola, altrimenti al rientro dalla squalifica. Variazioni. Stasera è naturale che Caserta cambi qualcosa: «È la seconda gara in pochi giorni, per forza di cose bisogna fare così», ha sottolineato il coach. L’assetto di base è destinato a rimanere lo stesso, cioè il 3-5-2 che si modifica in 5-3-2 nella fase di non possesso e si ridisegna in modi differenti in quella di possesso a seconda dei movimenti di Iemmello, spesso trequartista, e anche di Pagano. Per esempio, più di una volta contro la Juve Stabia, il ragazzo della Roma si è “alzato” da mezzala a trequartista e non è da escludere che a Cesena lo faccia di nuovo, per dare un altro sbocco fra le linee. Può darsi che Scognamillo rilevi Brighenti in difesa, è atteso il debutto dal via di Cassandro sulla destra, Pompetti può rilevare Pontisso per una staffetta che, nella ripresa, potrebbe coinvolgere Petriccione. Pittarello al posto di Biasci è quasi obbligato davanti dopo l’impatto – ottimo – che l’ex Cittadella ha avuto da subentrato nell’ultimo incontro. C’è un ballottaggio anche a sinistra: Ceresoli o Turicchia? Il Catanzaro ha sbancato Cesena in sole due occasioni, l’ultima l’11 settembre 1977: 1-0, Rossi a 2’ dalla fine. Al “Manuzzi” i giallorossi mancano dal 13 maggio 2006, quando hanno incassato (4-1) la più recente di quattro sconfitte di fila.
Probabili formazioni
Cesena: Pisseri, Curto, Ciofi, Mangraviti, Adamo, Calò, Bastoni, Donnarumma, Berti, Kargbo, Shpendi. All.: Mignani Catanzaro: Pigliacelli, Scognamillo, Antonini, Bonini, Cassandro, Pompetti, Petriccione, Pagano, Ceresoli, Iemmello, Pittarello. All.: Caserta