Catanzaro, Crotone, Vibo

Venerdì 22 Novembre 2024

Il Catanzaro ha promosso la “formula tre” in mezzo

Padroni del centrocampo, padroni della partita. Si può vincere o perdere in qualsiasi modo, ma se si governa il settore mediano, in genere il resto viene di conseguenza. Per provarci, il Catanzaro ha tante opzioni da sfruttare, sul piano tattico e sui mezzi tecnici cui fare affidamento. Questa potenziale abbondanza, l’anno scorso non c’era. Caserta finora ha schierato tre uomini lì nel mezzo, ma nell’ultima partita prima della sosta ha variato le caratteristiche scelte: nelle prime tre uscite c’erano un regista puro come Petriccione, da mezzala tipica si sono alternati Pontisso e Pompetti, mentre l’altra era quella di fantasia, che nel gergo viene definita di «squilibrio», con licenza e tendenza di avanzare fra le linee, vale a dire il debuttante Pagano; contro la Carrarese, invece, il terzetto era formato da soli reduci della passata stagione, quindi Petriccione con Pontisso e Pompetti ai fianchi. Sicuramente i toscani non hanno avuto una grande serata, ma con tre calciatori che già si conoscevano (e conoscevano la categoria) il Catanzaro ha sempre avuto la superiorità a centrocampo, dettato legge e dominato l’incontro. Chiaramente, quella usata con profitto l’1 settembre non è una ricetta valida per affrontare qualsiasi avversario, ma ha dimostrato che può funzionare e verrà riproposta, anche se non sarà l’unica strada battuta. Perché se Caserta fino a questo momento ha utilizzato tre uomini a centrocampo, non è detto che lo farà sempre. La conclusione del mercato gli ha garantito un giocatore muscolare come Coulibaly, mezzala di inserimento che può muoversi in più ruoli, davanti alla difesa o un po’ più su, e all’inizio di luglio aveva già abbracciato un altro che sa benissimo come sfondare le linee avversarie, Koutsoupias. Il senegalese ha potuto rompere il ghiaccio nel finale della gara con la Carrarese e aggiunge anche l’esperienza di chi ha sempre navigato fra la Serie A e la Serie B in squadre importanti. Il greco, non appena sarà nelle condizioni di affrontare una partita vera (per recuperare dall’operazione ai legamenti subita a gennaio serve tempo), integrerà il pacchetto con intensità, ritmo e pure un bel fiuto per il gol, come ha avuto modo di capire proprio il Catanzaro nel campionato precedente, colpito due volte dal ventitreenne che era in forza al Bari. Giovedì scorso Koutsoupias ha sostenuto il primo tempo dell’amichevole contro il Locri, altro passo avanti dopo quelli mostrati nel corso del ritiro. Bisogna aspettare che recuperi pienamente la condizione fisica e il ritmo partita, e di pari passo dovrebbe liberarsi dagli strascichi psicologici che i brutti infortuni lasciano praticamente ogni volta. Poi Caserta avrà di tutto e di più nelle sue mani: le geometrie di Petriccione, le qualità di Pontisso (che sa fare tutto), il ritmo di Pompetti e Koutsoupias, i muscoli di Coulibaly, la fantasia di Pagano. E così potrà tranquillamente scegliere se schierare due uomini o tre nel mezzo, continuare con il 3- 5-2 o passare al 4-2-3-1, testare un 4-3-3 o disegnare un 4-4-2. Più probabilmente, scegliere in base all’avversario. L’abbondanza riguarda tutti i reparti, i gol li fanno gli attaccanti e li evitano portiere e difensori, ma è la battaglia nella terra di mezzo che decide le partite. Il Catanzaro può provarci con la sua compagnia, eterogenea e ben assortita.

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