Bivio Catanzaro, Caserta si gioca tanto senza due top contro la Salernitana LE PROBABILI FORMAZIONI
Il Catanzaro e Fabio Caserta si giocano tanto, anche se forse non tutto. Non ancora, almeno. Provarci in casa della Salernitana non è la cosa più semplice, ma un punto a partita dopo sei giornate non viene ritenuto un bottino soddisfacente, quindi continuare con l’andamento lento di questo avvio potrebbe innescare un certo genere di valutazioni nella catena di comando del club, a partire dalla proprietà. Fra l’Arechi oggi pomeriggio, con 3mila tifosi giallorossi alle spalle, e la successiva sfida interna con il Modena, domenica prossima, il tecnico è obbligato a dimostrare di aver trovato la quadratura del cerchio e, soprattutto, il modo di far scattare la squadra. L’obiettivo dichiarato è la salvezza, ma se l’organico è valutato diversamente rispetto alla posizione che occupa in una classifica non irrimediabile, le conseguenze sono facilmente desumibili. Ad aumentare il coefficiente di difficoltà della sfida ai granata si aggiungono le assenze degli infortunati Iemmello e Pontisso (lo sono anche Pagano e Borrelli), dunque non è che Caserta abbia tutto il potenziale a disposizione. Però ha soluzioni su cui fare affidamento. Linea rossa. «Il calcio è bello e brutto anche perché cambia tutto molto in fretta: dopo una sconfitta si vede solo negativo, dopo una vittoria invece ogni cosa è rosea. Noi non dobbiamo pensarla in questo modo, c’è un percorso e, partita dopo partita, dobbiamo cercare di limitare gli errori che commettiamo e continuare con le cose positive a prescindere dal risultato». Già, il risultato che è la nemmeno troppo sottile linea rossa in base alla quale si stabilisce il dentro e il fuori. È vero che è ancora presto per guardare la classifica: «In questo momento conta poco, non la guarderei neanche fra tre o quattro turni, mi interessa cosa si fa in gara e in allenamento, stiamo crescendo e questo mi conforta. I valori non vengono fuori alla sesta giornata, siamo partiti con l’obiettivo dichiarato della salvezza e dobbiamo fare punti per questo». È pure vero che un nuovo ko sarebbe tollerato poco o per niente, infatti lo stesso Caserta ha aggiunto di saper bene che «i punti sono sempre importanti». Uscire bene dall’Arechi, in un ambiente caldo («Ma anche noi avremo parecchi tifosi»), significherebbe davvero tantissimo per tutto il progetto avviato a luglio: «La Salernitana ha un’identità ben precisa, dovremo stare attenti anche a non concedere spazi e ripartenze leggendo bene subito la gara». Soluzioni. Da centravanti toccherà a Pittarello, dubbi non ce ne sono. Anche la difesa a quattro non ammette deroghe sul piano numerico, al contrario di quello degli interpreti visto che Cassandro soffierà il posto a Situm, frenato dai problemi (poi rientrati) a un polpaccio nei primi giorni della settimana. Dalla cintola in su Pompetti più di Coulibaly accanto a Petriccione, Compagnon a destra non si discute, a sinistra D’Alessandro deve difendersi da Buso. Manca un ultimo tassello: con Biasci titolare sarebbe 4-4-2 di partenza, modulo che Caserta ha esplicitamente indicato ai microfoni prima della rifinitura a Giovino. «Abbiamo iniziato questo percorso con un’idea tattica che all’inizio, per vari motivi, non si è fatta, ora però possiamo lavorarci e ci credo. Questa squadra ha fatto ottime partite così e può giocare molto bene con due in mezzo, non è vero che li soffriamo», ha sottolineato il coach. L’anno scorso, quando allenava il Cosenza, Caserta aveva dato equilibrio al 4-2-3-1 spostando Tutino (dalla sinistra a centravanti) con alle sue spalle un centrocampista di intensità e inserimenti come Voca: è replicabile in giallorosso? Koutsoupias sembra adatto al compito e, in attesa di Iemmello, niente va escluso. Il sorriso di Caserta potrebbe anche essere indicativo.