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Catanzaro, il mercato è da valorizzare: solo Pigliacelli e Bonini sono stati pienamente inseriti e promossi

Buso rischia di diventare un oggetto misterioso, Pittarello servito troppo lontano dalla porta

Fra le spiegazioni di una partenza lenta c’è l’apporto limitato dei tanti giocatori arrivati in estate. Caserta ha spesso sottolineato che ha bisogno di tempo per inserire tutti, soprattutto gli elementi presi a ridosso del gong di mercato il 30 agosto, ma è passato un altro mese – con una sosta per le nazionali in mezzo – e ancora non si è verificata la piena integrazione fra vecchi e nuovi, tanto attesa dai tifosi, che immaginavano un cammino diverso, e in particolare dalla proprietà, che giustamente vorrebbe fossero valorizzati almeno in parte i propri investimenti.
Il discorso riguarda chi è ancora un po’ in ritardo di condizione per motivi diversi (D’Alessandro era ai margini al Monza, Compagnon si è infortunato nel clou dell’estate), però si capisce meglio se inquadrato nel contesto generale di una squadra che non è ancora riuscita ad avere un’identità e, di conseguenza, non trova punti fermi se non i reduci della scorsa stagione e un paio di eccezioni fra i nuovi.
Dei diciassette giocatori ingaggiati fra luglio e agosto ancora in giallorosso sono stati utilizzati in quindici, tutti tranne il difensore Breit se il secondo portiere Dini, chiamato per essere l’ombra del titolare Pigliacelli.
L’ex Palermo e il difensore Bonini sono i due rinforzi estivi a essere scesi sempre in campo nelle sette gare disputate. L’estremo non è mai stato sostituito (630’, recuperi esclusi) e si è rivelato un riferimento importante anche con le sue parate, ultime quelle due nel finale di Salerno. Il centrale che viene schierato da terzino sinistro – con buoni risultati – ha giusto qualche minuto in meno (613) e da domenica è diventato il giocatore di movimento più usato da Caserta, superando Antonini, fermo ai box nell’alternanza con Scognamillo.
Pigliacelli e Bonini sono le sole novità già promosse anche se Compagnon, stoppato a lungo da un infortunio, ha potuto mettersi in mostra nelle ultime tre gare (194’) pescando anche un gol, unico ad andare a bersaglio fra i nuovi elementi: ha le qualità per confermarsi in fretta. Gli altri sono tutti rimandati, seppure con diverse aspettative e sfumature perché ad alcuni è logico chiedere di più, ammesso che vengano sfruttati meglio, ad altri no perché si tratta di comparse.
Per minutaggio, guidano il gruppetto Cassandro (292’) e Pagano (263’) in campo cinque volte, Pittarello che di presenze ne ha avute sei per 258’ e sarebbe interessante testare servendolo più vicino, di più e meglio, alla porta avversaria.
Gli altri sono Ceresoli (231’), che ha giocato le prime tre e poi basta, sacrificato dal cambio di modulo e dalla scelta di usare a sinistra un terzino che sappia fare il centrale come Bonini, Quindi D’Alessandro (169’), che sta aumentando il suo impiego, più distanti Koutsopias con 75’, Seck con 77’, Volpe con 42’ e Coulibaly con 33’, due minuti meno di Turicchia, terzino mancino che è stato schierato una volta sola, da subentrato e a destra, mentre l’attaccante La Mantia ha appena cominciato a farsi vedere (6’).
L’oggetto più misterioso di tutti è però Buso: lanciato nella mischia nel primo tempo di Cittadella da esterno sinistro di centrocampo (lui che è un attaccante da nove gol l’anno scorso) e poi apparentemente dimenticato. Oltre a provare a migliorare i risultati e il gioco, Caserta è chiamato a usare meglio il mercato estivo.

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