Lunedi arriva l'Avellino allo "Scida" e il numero uno pitagorico spazza via ogni dubbio sulle voci di un'eventuale novità in panchina se la prestazione della squadra non dovessere essere sufficiente. «Arriva una grande squadra, un club blasonato ma, in qualsiasi caso, Longo non si tocca. Abbiamo un progetto biennale con lui, il contratto ne è la dimostrazione per cui serve lavorare con fiducia e serenità. Perchè in queste gare spesso abbiamo perso per errori individuali, il che vuol dire che bisogna lavorare, migliorare e correggere dagli errori. Si dice che "sbagliando s'impara" per cui i ragazzi devono avere la tranquillità di crescere senza l'assillo di dover vincere a tutti i costi. Noi non guardiamo al risultato finale, come fa la maggior parte delle persone, ma alla prestazione. E sono convinto che ci rialzeremo stando vicini a questi ragazzi, al mister, allo staff che lavorano quotidianamente in maniera seria e professionale». È un inizio di campionato inaspettato, con 2 vittorie, 4 sconfitte ed un pareggio nelle prime sette gare, ma chiaramente un progetto nuovo, con allenatore nuovo e squadra nuova, richiede del tempo per ottenere determinati risultati. «Esattamente, è questo il concetto che voglio esprimere. Abbiamo ridimensionato tanto perchè la prima cosa da guardare e salvaguardare e' il bilancio. Abbiamo formato una squadra con un giusto mix di gente esperta e giovani di prospettiva che ora devono avere soltanto il tempo per amalgamarsi e rodare i meccanismi che richiede il mister. Siamo molto fiduciosi nel gruppo squadra che abbiamo e nell’allenatore». La squadra come sta vivendo questo periodo negativo, nel quale sembra che al primo minimo errore venga punita in maniera pesante? «I ragazzi devono stare sereni e continuare a lavorare seguendo il mister come stanno facendo. E' vero, al primo errore che commettiamo veniamo puniti, peccato che noi non siamo riusciti a fare altrettanto. Ma, ripeto, sono sicuro che ci rialzeremo attraverso il lavoro, la perseveranza e l'unione che contraddistingue questo gruppo». Dopo sette giornate, Benevento a parte, che effetto fa la classifica? «Ma è troppo presto, non dobbiamo guardarla, e soprattutto non dobbiamo guardare gli altri. Dobbiamo solamente pensare a noi stessi, a lavorare e a migliorarci convinti del progetto che abbiamo sposato».