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Catanzaro: Coulibaly risorsa in mediana, candidato a un posto da titolare contro il Modena

«Il nostro momento difficile? È normale e stiamo lavorando per individuare la soluzione»

L’uomo in più a centrocampo. Che sia a due o con tre elementi cambia poco, almeno per lui. Mamadou Coulibaly ha lanciato la sua candidatura entrando dalla panchina nella gara contro la Salernitana: propositivo, brillante, il suo apporto (e il passaggio dal 4-2-3-1 al 3-5-2) hanno consentito al Catanzaro di soffrire meno e risalire meglio di quanto non avesse fatto fino ad allora, almeno nel secondo tempo di apnea (propria) e pressione (altrui).
Il giocatore arrivato all’ultimo giorno di mercato ha appena cominciato a mostrare cosa può dare. Pochi scampoli di partita non bastano, ma forse adesso è il momento giusto per il venticinquenne, in ballottaggio in un reparto che non ha mai avuto tutte queste opzioni, fra Pompetti, il recuperato Pontisso e un Koutsopias alla ricerca della condizione fisica che aveva prima del brutto infortunio di gennaio. Tanta scelta da affiancare alla regia di Petriccione: la spunterà uno solo o saranno in due? La decisione spetta a Caserta, ma forse in una fase così delicata aspettarsi la linea a tre domani contro il Modena non è un’eresia: «Nella mia carriera ho fatto quasi tutti i ruoli in mezzo al campo – spiega Coulibaly –, sono stato davanti alla difesa, in una mediana a due ho giocato anche in Serie A, mi sono mosso da mezzala e anche da seconda punta, quindi mi trovo bene dovunque e sono pronto a fare ciò che mi viene chiesto».
Il tecnico sembra orientato a schierarlo ancora da mezzala, per sfruttarne fisicità e capacità di inserimento, perché la tendenza a lanciarsi in avanti Mamadou ce l’ha (e in passato gli ha portato anche qualche gol). Dopotutto ha esperienze non secondarie: in Italia dal 2016 (Primavera del Pescara), Coulibaly ha viaggiato fra Serie A e torneo cadetto con il Pescara e l’Udinese, quindi Carpi, Entella e Trapani prima di passare alla Salernitana, vivere la sua stagione con più presenze in prestito alla Ternana in B (nel 2022-23, ventotto gare, tre reti) e trascorrere quella passata, sempre a titolo temporaneo, nel Palermo che pensava in grande e si è sgonfiato presto. Quindi un’altra comparsata a Salerno e il trasferimento in giallorosso, dove ancora è a caccia di continuità nelle presenze: «Perché finora sono stato poco utilizzato? La mia condizione è ok, a Salerno avevo fatto tutto il ritiro e giocato le prime gare, solo che qui sono arrivato in un gruppo già formato, che giocava insieme da un po’ e ho trovato nel mio ruolo calciatori che stavano facendo bene, per questo è necessario avere pazienza, continuare ad allenarmi bene e provare a sfruttare gli spazi che mi darà il mister», sottolinea il venticinquenne senegalese, che può contribuire a tirarsi fuori da una fase delicatissima: «È un momento difficile? Ma è normale, perché a volte ci stanno delle situazioni del genere che prima o poi si risolvono, il tecnico sta cercando di individuare la soluzione giusta. Cosa ci è mancato a Salerno? Non saprei dirlo, abbiamo fatto ciò che ci aveva chiesto il mister, però abbiamo comunque dato tanto, forse si tratta di avere più pazienza, aspettare a scegliere il momento giusto per mandare in porta il compagno. Personalmente è stato bello tornare all’Arechi con un’altra maglia, i tifosi giallorossi somigliano parecchio a quelli della Salernitana, sono caldissimi e a me piace giocare in piazze così».

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