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Il Catanzaro prova a sbloccarsi in trasferta. Caserta: "Il Bari sta bene ma ci siamo preparati al meglio"

I giallorossi impegnati stasera a Bari per l’anticipo cercano il primo successo lontano da casa

I primi gol e la prima vittoria in trasferta. Cosa cerca il Catanzaro è semplice da individuare e difficile da realizzare. Stasera a Bari Fabio Caserta va a caccia di uno sprint che cominci a far dimenticare un avvio col freno a mano tirato: un solo successo, tanti pareggi (cinque, più di ogni altro in B), pochi gol fatti (sette in otto gare) e poco spettacolo. L’altro piatto della bilancia presenta una discreta, e rispetto all’anno scorso quasi sconosciuta, solidità difensiva, che però non può bastare al “San Nicola”. È l’anticipo del nono turno, il primo incontro dopo la seconda sosta stagionale, e sarà trasmesso gratis su Dazn.
«È una gara contro un avversario che sta bene, ma noi ci siamo preparati pure molto bene, questi giorni ci sono serviti tanto per lavorare su alcuni aspetti tecnico-tattici, non solo sul campo», ha spiegato l’allenatore quarantaseienne: «Abbiamo guardato i video di allenamenti e partite per provare a migliorare gli aspetti negativi e abbiamo pure parlato tanto con i ragazzi, singolarmente e in gruppo, perché quando i risultati non arrivano è sull’aspetto mentale che bisogna intervenire. La rosa è fatta di ragazzi fantastici, per applicazione e attenzione stanno dando tutti il massimo, devono convincersi di essere forti». Perché lo sono.
Sorprese. La formazione titolare non è scontata: la caviglia in disordine estromette dall’inizio Pittarello (anche se è stato convocato insieme a Pagano), per cui oltre alla più classica soluzione Biasci, è da tenere in seria considerazione quella di La Mantia: «Che adesso sta bene e può giocare dal via», ha ammesso Caserta sul centravanti, in gol con il Modena, che dunque farà coppia col recuperato Iemmello. Il capitano «rientra e per noi è un valore aggiunto, ha caratteristiche e qualità superiori alla media, in questa categoria può fare davvero la differenza. Magari in alcune partite non è stato il solito, per colpa della condizione fisica e per il problema al polpaccio, ma per noi è un valore aggiunto anche quando è al 50%». Dietro le due punte, cinque centrocampisti e tre difensori: in difesa Scognamillo, Brighenti e il ballottaggio fra il favorito Bonini e Antonini; in mezzo Pontisso, Petriccione e Koutsoupias con il ritorno di Compagnon sulla destra, mentre a sinistra il duello fra Situm (in vantaggio) e D’Alessandro. In tutti i casi, Caserta può cascare in piedi, ha le dovute garanzie.
Precisione. Se il modulo di base rimane il 3-5-2, possibili variazioni sul tema le daranno proprio le caratteristiche degli interpreti scelti: tipo La Mantia come riferimento per far salire la squadra, Situm per aiutare in fase difensiva a sinistra, Brighenti perché più rapido e aggressivo dei compagni di reparto. «Abbiamo lavorato su questo aspetto dal punto di vista tattico (il 3-5-2, ndr), ma pure su altri concetti, perché il sistema conta fino a un certo punto, poi bisogna vedere i movimenti che richiedi, con gli interpreti che hai». Longo ora allena il Bari, ma un anno fa era sulla panchina del Como che batteva di misura (e con un “rigorino” da Var) un Catanzaro reso impotente da un asfissiante pressing alto. Caserta non stava su questa panchina, ma il ricordo è da recuperare perché le squadre del tecnico avversario hanno sempre questa matrice: «I pugliesi hanno un’identità chiara, sanno cosa fare in fase di possesso e non possesso, sono molto aggressivi», ha sottolineato il timoniere giallorosso. Non a caso i due mediani Maita e Benali sono fra i primi dieci della B per palloni recuperati. Il Bari è in vetta per numero di marcatori (nove), secondo per tiri (130) e gol su calci d’angolo (quattro), però concede più conclusioni delle Aquile. Infine saranno 707 i tifosi catanzaresi al seguito

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