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Catanzaro, da Bari tante buone risposte

Se ha ragione Fabio Caserta, il Catanzaro potrebbe presto cominciare a risalire la corrente. «Per noi adesso inizia un nuovo campionato e sono convinto che questo atteggiamento ci porterà molto, ma molto lontano». Una sola partita ha un naturale bisogno di controprove, a maggior ragione se si tratta “solo” di un pareggio, ma l’affermazione del tecnico giallorosso non è campata in aria visto che arriva dalla pancia del “San Nicola”, dopo la migliore prestazione in trasferta dei suoi, se non proprio la migliore in assoluto: il Bari acciuffato sull’1-1 venerdì sera (e con qualche rimpianto per un’occasionissima sprecata) ha diversa e superiore consistenza rispetto alla Carrarese, l’unica squadra battuta dalle Aquile in queste prime nove giornate.
È vero, un successo in campionato è un bottino insoddisfacente e la classifica vede il Catanzaro sempre lì, ai margini della zona playout, però la gara in Puglia è stata convincente da più punti prospettive. «Abbiamo visto un Catanzaro diverso rispetto ad alcune partite. Per me non è mai stato in crisi, forse di risultati sì, perché non riusciamo a vincere, però stavolta c’è stata una grande reazione, abbiamo lottato dal primo all’ultimo minuto provando a portare a casa il successo», ha sottolineato Caserta, che può solo rimproverarsi l’espulsione subita nel finale per proteste.
Di sicuro, il modo in cui il Catanzaro si è espresso a Bari ha segnato un punto a suo favore, contro le critiche: «Ma le mie sono considerazioni da allenatore, non penso a cosa sostengono gli altri, a chi dice che siamo in crisi o che la panchina è in bilico. Io sono concentrato su cosa devo fare gara dopo gara, in ogni allenamento, cercando di migliorare tanti aspetti e portare il prima possibile questa squadra ad avere un’identità chiara. Secondo me, questa di Bari, è stata una delle migliori, se non la migliore gara dell’anno, un ottimo pareggio da cui ripartire, contro un avversario forte e su un campo difficile». Il quarantaseienne ci ha messo del suo, senza sbagliare una mossa, dall’inizio o in corso d’opera. È stata la gara esterna con più conclusioni in porta (sette) e la partita, fra casa e trasferta, con più tiri (diciotto).
I rischi non sono mancati, il Bari avrebbe potuto raddoppiare chiudendo la sfida, ma c’è una netta e positiva differenza fra il coraggio e le idee del “San Nicola” e il timore di chi pensa solo a non prenderle di Salerno, dove i pali avversari nessuno li ha mai avvicinati. Chi non risica, non rosica e magari davvero questo incontro può innescare la scintilla. «Squadra in crescita sul piano tattico e fisico, ci ha provato fino alla fine ed è stata brava soprattutto dopo il gol subito, nel momento di sofferenza, a non perdere lucidità, a continuare a giocare. Da parte di tutti, titolari e subentrati, c’è stata una grandissima risposta e ne sono felice, li ho visti diversi. In queste due settimane – ha proseguito Caserta - abbiamo lavorato tanto sull’aspetto mentale, perché senza risultati soffri e si guarda anche quello che non esiste. Per esempio, problemi con Iemmello (che dopo la rete è andato ad abbracciarlo, ndr) non ce ne sono mai stati, né ne ho avuti con altri, io sono schietto e leale con tutti».
Ora il Catanzaro sembra sul serio aver voltato pagina.

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