Catanzaro, il messaggio di Brighenti: "I tifosi ci stiano vicini come hanno sempre fatto, li renderemo felici"
Il passo avanti che manca è vicino. Dopo tre pareggi di fila, il Catanzaro cerca la vittoria della ripartenza. Sente di potercela fare «Sono molto fiducioso. Come si è visto a tratti con il Bari, la squadra sta crescendo, sta trovando il giusto modo di stare in campo e anche l’alchimia tra chi è c’è da poco e chi c’era da prima», ha spiegato Nicolò Brighenti, veterano dello spogliatoio, punto fermo dell’undici di Caserta, delegato dell’Assocalciatori per i giallorossi e… a una firma dal rinnovo fino al 2026: «Ormai è tutto fatto, era uno dei miei obiettivi a inizio stagione, è vero che ho 35 anni, ma l’età conta relativamente, comanda il campo e io sono contento di come ho cominciato il torneo. Volevo continuare qui la mia carriera e questo è motivo di orgoglio e stimolo per far bene ancora per una città che mi ha dato tanto». Titolare ed esemplare, Nicolò, cui Caserta ha rinunciato una volta soltanto (a Cesena) nonostante in difesa possa concedersi rotazioni non banali nel mix fra vecchi e nuovi che sembra essere al punto giusto di maturazione: «Un po’ di tempo per l’assestamento era inevitabile. Chi è arrivato in estate è valido e dimostrerà di poter essere titolare – ha detto Brighenti quando gli si è fatto notare che l’ossatura è la stessa dell’anno scorso –. Siamo completi in ogni reparto e se gioca l’uno o l’altro la sostanza non cambia, questo deve farci riflettere e diventare ambiziosi. Ora che ci aspettano tre partite in una settimana, ci sarà spazio per tutti per scendere in campo e dare una sterzata, la stagione è partita a rilento, ma abbiamo tutte le carte per far bene». Lo ha sottolineato con sicurezza e cognizione di causa, Brighenti, il più anziano e il più esperto della compagnia con un esordio fra i pro datato 30 novembre 2006 (in un Chievo-Reggina di Coppa Italia): «In tutte le partite precedenti, sempre equilibrate, è mancato poco per la vittoria. Abbiamo lavorato sui dettagli cercando certezze non tanto dal punto di vista tattico, ma nella forza di gruppo per crescere insieme su un nuovo percorso. La vittoria è qualcosa di fondamentale, ma dobbiamo viverla in maniera positiva perché si può vincere anche alla fine, quindi bisogna essere lucidi, non partire all’arrembaggio né sentirsi con l’acqua alla gola». Un po’ come il Catanzaro si è espresso a Bari: «Trasferta che ci ha dato qualche consapevolezza in più, giocare lì non è mai facile e loro faranno un campionato importante perché hanno valori. Abbiamo fatto cose positive e altre meno», ha aggiunto Brighenti, che al “San Nicola” ha toccato la cifra tonda delle 80 gare in giallorosso. In una di queste, proprio contro il Sudtirol, c’è anche il gol segnato nella gara di ritorno dello scorso campionato, l’unico con le Aquile: «Sì, ma sono stato anche espulso in quell’incontro. Penso ci aspetti una sfida impegnativa come a febbraio. Hanno un gruppo molto affiatato e consolidato che ci renderà la vita complicata, noi stiamo lavorando sui loro punti deboli, e poi giochiamo in casa e faremo di tutto per vincere: spero la curva ci dia ancora una mano, perché non ci ha mai fatto mancare il proprio sostegno, i tifosi sono sempre stati determinanti ed è anche grazie a loro se non è facile per nessuno venire a giocare al “Ceravolo”. Sta a noi renderli felici».