Il Catanzaro vuol tirare lo scherzetto al Pisa. Caserta: "Toscani costruiti per la A, ma noi siamo in crescita"
La prova del fuoco. La più difficile che possa esserci. In casa di una delle più serie candidate alla A, in un turno infrasettimanale, dopo una bella e netta vittoria, con un paio di assenze importanti (Petriccione, Situm) e qualche altro giocatore recuperato, ma pur sempre acciaccato (Pontisso, Compagnon). Il Catanzaro misura la sua consistenza e i suoi progressi contro il Pisa tornando all’Arena “Garibaldi-Anconetani” sei mesi dopo un blitz accarezzato a lungo e alla fine soltanto sfiorato (2-2). Sarebbe stato il primo successo all’ombra della Torre e chissà che quel rimpianto di fine aprile non si trasformi nella gioia di fine ottobre. Domani è Halloween e nella notte delle streghe si chiede di scegliere fra dolcetto e scherzetto: il Catanzaro può concederseli entrambi, anche se ancora in trasferta non ha sorriso pienamente. In questi sei mesi sono cambiate tante cose fra le due sfidanti, a partire delle panchine, le ultime ad essere ufficialmente occupate quest’estate. Caserta ha appena cominciato a raccogliere i frutti del suo lavoro su quella giallorossa, Inzaghi ha messo il turbo da subito. In quattro precedenti, il tecnico di Melito Porto Salvo non ha mai battuto il collega (due pareggi e due sconfitte di misura). Sarebbe una prima volta anche quella. Il coach. Alla vigilia Caserta ha professato fiducia: «Ogni partita presenta problemi e insidie diverse. Avremo di fronte una squadra che, davanti al proprio pubblico, ha sempre fatto delle grandi prestazioni, è stata costruita per tentare di vincere il campionato e questo dice tutto dell’organico che ha a disposizione, ma è vero che dobbiamo pensare al nostro cammino, a ciò che dobbiamo fare noi, che siamo una squadra in crescita e ha compiuto progressi a livello di qualità del gioco e dal punto di vista fisico». L’allenatore torna in panchina dopo il turno di squalifica: «Una sofferenza non poter stare in campo con i ragazzi, spero di non ripetere più questa esperienza, però è stato bello anche da fuori vederli disputare una buona partita e ottenere una bella vittoria dopo un’ottima prestazione». Il rebus. Comporre l’undici titolare è – da fuori – un vero e proprio rompicapo. Petriccione e Situm non sono stati convocati a titolo precauzionale: «Anche se non sono emersi problemi a livello clinico abbiamo deciso, d’accordo con lo staff medico, di non rischiarli, soprattutto alla luce delle tre partite da disputare in una settimana e dell’intensità delle gare», ha sottolineato Caserta. Comunque sono recuperati sia Compagnon che Pontisso, al centro delle possibili, diverse variazioni in cantiere: «È da valutare bene quanto ha recuperato chi ha giocato domenica, per forza di cose dovrò cambiare in alcuni reparti, ma sono convinto che, chi scenderà in campo, cercherà di sfruttare al meglio la possibilità che gli viene offerta. Sono sereno, se è vero che gli indisponibili sono elementi importanti, è altrettanto vero che abbiamo una rosa di qualità». La difesa è l’unico reparto destinato a rimanere lo stesso con Scognamillo al centro del trio, Brighenti e Bonini ai suoi fianchi, prevedibilmente iper sollecitati, insieme a Pigliacelli, da un avversario che non ama il possesso palla (penultimo in B), ma è fra quelli che costruisce più chiare occasioni da gol (24) e il migliore, dopo il Sassuolo, per realizzazione delle proprie conclusioni (18%). In mezzo Koutsoupias e Coulibaly (più di Pontisso) scudieri di Pompetti, a destra Compagnon (in vantaggio su Cassandro), a sinistra l’ex D’Alessandro, che l’anno scorso col Pisa ha segnato tre reti e oggi cerca la prima in giallorosso. Davanti, oltre al leader Iemmello, il pisano “atipico” Biasci, favorito su Pittarello e La Mantia.