CATANZARO-FROSINONE 0-0
CATANZARO (3-5-2):
Pigliacelli 7; Brighenti 6.5, Scognamillo 6.5, Bonini 6; Cassandro 5 (1’ st Brignola 6), Koutsoupias 6, Pontisso 6 (41’ st Biasci sv), Pagano 6 (22’ st Petriccione 5.5), Compagnon 6 (22’ st D’Alessandro 6); La Mantia 6 (14’ st Pittarello 5), Iemmello 6.
Allenatore: Caserta 6.
FROSINONE (3-5-2):
Cerofolini 6.5; Biraschi 6.5, Monterisi 7, Bracaglia 6; A. Oyono 6.5, Barcella 6, Cichella 7 (28’ st Darboe 6), Vural 6 (28’ st Garritano 5.5), Marchizza 6.5; Canotto 6.5 (16’ st Sene 6), Kvernadze 6.5 (42’ st Ambrosino sv).
Allenatore: Greco 6.5.
ARBITRO: Sozza di Seregno 6.
NOTE:
Spettatori: 8.893 (di cui 5.776 abbonati), incasso di 135.000 euro.
Ammoniti: Iemmello, Kvernadze, Brighenti, Darboe e il tecnico Greco.
Angoli: 5-1.
Recupero: 1’ nel primo tempo, 5’ nel secondo tempo.
La stanchezza comporta tante cose a più livelli: le gambe pesanti, la testa meno lucida, in generale scarsa brillantezza. La stanchezza, allora, spiega bene questo 0-0 contro il Frosinone che frena il rilancio del Catanzaro e allunga la striscia di pareggi (ora sono otto). Quella di Caserta è la squadra che, insieme al Bari, muove la classifica a piccoli passi più di ogni altra. Proprio per questa stanchezza, evidente in particolare nella ripresa, il punto ottenuto con i ciociari non è da buttare e almeno chiude il trittico di gare in una settimana senza macchie. Dopotutto, anche se i giallorossi ci provano, le occasioni migliori della gara le costruiscono gli avversari e Pigliacelli è fondamentale su Canotto nel primo tempo e Garritano all’ultimo secondo.
Insomma, è la gara difficile immaginata da Caserta alla vigilia, perché il Catanzaro fa la partita, tiene a lungo in mano le redini del gioco, ha Pontisso in regia e la sorpresa Pagano da mezzala sinistra (in tutto quattro cambi rispetto a Pisa), ma sulle fasce spinge poco (Compagnon a sinistra si deve adattare, Cassandro non sembra in giornata) e il Frosinone non è che resta a guardare, si difende con ordine interpretando lo stesso modulo dei giallorossi con la difesa a cinque, appena può riparte pericolosamente e non a caso costruisce, prima dell’intervallo, quattro conclusioni che fanno sudare il “Ceravolo”: due volte con Canotto (fondamentale Pigliacelli che gli chiude lo specchio al 28’), una con Kvernadze e l’altra con Marchizza di testa imbeccato da Canotto, a sua volta lanciato da Kvernadze dopo una chiusura su Pagano… dell’arbitro Sozza (23’).
Per spirito, strategia e pragmatismo, i ciociari non sembrano gli ultimi della classe, anche se rischiano di imbarcare pure loro: Bonini di testa su punizione di Pontisso (3’), Cassandro che non arriva di poco sul cross di Pontisso (21’) e soprattutto Iemmello che impegna Cerofolini dopo un regalo di Bracaglia (36’), però al Catanzaro del primo tempo manca lucidità in rifinitura (e non è la prima volta) e brillantezza sulle corsie che Caserta prova a dare in avvio di ripresa rispolverando Brignola (per Cassandro) e spostando Compagnon a destra, nel suo ruolo.
Brignola imbecca La Mantia (poi infortunato e rilevato da Pittarello) chiuso da Monterisi in corner (12’), sugli sviluppi del quale Scognamillo incorna a lato. Ma è soprattutto al 15’ che il Catanzaro vede il gol lontano un soffio: recupero di Brighenti sulla trequarti, palla ripulita al limite dell’area da Iemmello che imbuca per Pagano a centro area, sponda per Compagnon e sinistro a giro di un niente fuori (15’). Cerofolini para su Pittarello (19’), Caserta cambia Compagnon e Pagano con D’Alessandro (va a sinistra, Brignola si sposta a destra) e Petriccione, però non riceve niente di che in cambio. Anche se il Frosinone non riesce a uscire come nel primo tempo, dopo qualche momento in cui soffre di più, poi tiene meglio, gestisce senza patire troppo la pressione – non lucida – del Catanzaro (solo una punizione di Iemmello deviata dalla barriera nel recupero) e sfiora il colpaccio all’ultimo minuto con Garritano murato da Pigliacelli.
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