Vibonese da sola in vetta alla classifica del campionato di Serie D. Non capitava da quasi dieci anni. Per ricordare un evento del genere bisogna rispolverare gli almanacchi e tornare alla stagione 2015-2016 quando ad allenare i rossoblù c’era Gaetano Di Maria. La sua squadra volò al comando in solitaria alla terza giornata con sette punti all’attivo, uno in più del plotone inseguitore formato da Scordia, Gragnano, Cavese e Sarnese.
Un primato durato soltanto lo spazio di una settimana. Al termine di quella stagione in C approdò direttamente il Siracusa (oggi dietro di un punto in classifica) mentre la Vibonese venne ripescata nel corso di quell’estate guadagnandosi per la prima volta nella sua storia la terza serie.
I rossoblù raggiunsero la cima solitaria della classifica di Serie D anche nel 2018 ma per poche ore e il primato venne diviso prima con la Nocerina e poi anche con il Troina fino allo spareggio finale con la matricola siciliana che riaprì le porte della Serie C. Questa volta senza alcun ripescaggio, a suon di vittorie e record per una vittoria storica e unica.
Sei anni dopo Facciolo prova ad emulare la grande impresa di Orlandi ma una volta scalata la montagna bisogna rimanere in cima senza montarsi la testa. «Io dico – chiosa il tecnico rossoblù – che quest’anno il campionato è davvero difficile e i risultati di quest’ultimo turno lo confermano. Non conta la classifica ma come si prepara ogni singola gara. È fondamentale l’atteggiamento, la determinazione e la voglia da mettere in campo per portare a casa il risultato».
Testa bassa e pedalare l’indicazione di Facciolo alla sua squadra dopo il due a zero inflitto al Ragusa con le reti di Alagna e Germinio: «Bisogna continuare a camminare e a lavorare come fatto finora senza pensare a nulla. Martedì si ricomincia e dobbiamo pensare che domenica prossima ci aspetta una trasferta complicata sul difficile campo di Acireale. Dobbiamo stare sul pezzo e giocarsi domenica dopo domenica il risultato con l’obiettivo di vincere ancora».
La Vibonese si gode il primato solitario
Non capitava da quasi 10 anni. Facciolo: «Bisogna continuare a lavorare così»
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