Non è solo una questione di coincidenze o il semplice scherzetto del calendario. Per il Catanzaro e per Fabio Caserta l’incrocio con la Reggiana di William Viali è una specie di appuntamento col destino per un paio di motivi evidenti. Il primo riguarda la squadra, il secondo si riferisce il tecnico e il fatto che arrivi proprio ora, dopo tredici giornate, dà ancora più significati alla sfida. Nello scorso campionato i giallorossi non hanno incontrato avversario più indigesto della Reggiana. Non tanto per le sconfitte incassate all’andata e al ritorno. Anche il Como ha fatto l’en plein, la Cremonese è rimasta imbattuta in quattro partite compresi i playoff, per superare il Brescia sono serviti i supplementari di una terza gara (quella degli spareggi per la A) e lo sfizio di diventare l’unica formazione capace di sbancare il “Tardini” di Parma in tutto il torneo (e in un anno e mezzo) è stato la reazione alla più pesante sconfitta casalinga (0-5) nella trentennale storia in B dei giallorossi. A differenza delle altre, la Reggiana lottava solo per salvarsi e non esprimeva chissà quale calcio, per questo è rimasta sul groppone di più: per l’ottima fase difensiva che Vivarini non è mai riuscito a far saltare tanto da chiudere i due incontri con ko di misura (1-0 e 0-1), conclusioni pericolose che si contano al massimo sulle dita di una mano, una netta sensazione di impotenza all’andata e l’impressione che la sfortuna perseguitasse il Catanzaro al ritorno (tiro di Girma sul palo, carambola sulla schiena di Fulignati e gol). Quei ko hanno creato ansie all’andata – fine dicembre – perché la terza sconfitta di fila alla fine del girone pareva l’anticamera di una crisi evitata dopo un paio di gare sofferte a gennaio; e lasciato una netta sensazione di amaro in bocca al ritorno, che ha infranto i sogni di promozione diretta dopo tre successi di fila con il pieno nel derby del “Marulla” che dava slancio. Il match di Cosenza è il filo rosso che accomuna il Catanzaro al suo allenatore a prescindere dal risultato che dopodomani interessa ovviamente entrambi. Perché Caserta è stato esonerato dal Cosenza dopo la gara successiva allo 0-2 firmato Iemmello e Biasci, e però è proprio lo strascico ambientale e societario del derby a costargli caro nonostante la classifica (più vicina ai playoff che ai playout) non fosse da buttare via. Al suo posto Guarascio ha voluto Viali, che ha concluso la stagione in carrozza trascinato da Tutino (che pure con Caserta non era rimasto a guardare) ed era stato individuato come l’uomo forte con cui iniziare anche questa stagione. Invece Viali ha saluto ed è andato a Reggio Emilia, dove dopodomani attende le Aquile e il suo predecessore in rossoblù alla ricerca del primo stagionale in trasferta. La caccia alla svolta è il fattore che rende più succoso il rendez vous al “Città del Tricolore”, dopo una sconfitta in Romagna (Cesena) e quattro pareggi di fila: la quinta X fuori casa in B eguaglierebbe il record di cinque centrato due volte, fra dicembre 1965 e febbraio 1966 e tra giugno e novembre 1974. Non servirebbe a nulla, il bisogno di un blitz è quasi assoluto. Caserta potrebbe provarci con Iemmello e Biasci in attacco. A marzo gli sono costati la panchina, stavolta possono fare traballare quella di chi l’aveva sostituito.