Vincere giocando bene, divertendosi e divertendo. La Vibonese lo sta facendo con un valore aggiunto: la linea verde. Secondo i dati del portale specializzato transfermarkt, il club rossoblù vanta una delle rose più giovani in assoluto nel girone I e la media età è di 22 anni e 8 mesi, la più bassa tra le squadre di vertice. Meglio dei rossoblù fanno il Città di Sant’Agata, l’Akragas e la neo-promossa Enna mentre c’è la differenza di appena un mese con il Locri, il Castrumfavara e il Paternò. L’organico più “vecchio” è quello della Scafatese con un’età media di 27 anni. A seguire la Reggina (26,2) e il Siracusa (25,6), ovvero le squadre partite per vincere il campionato e che hanno allestito una rosa composta da diversi over 30. La strategia della Vibonese è stata invece inversa: puntare sulla qualità indipendentemente dal dato anagrafico. La carta di identità infatti non ha influenzato le scelte del direttore sportivo Ettore Meli e del tecnico Michele Facciolo. L’unico over 30 è infatti Tommaso Squillace che ha compiuto a luglio 35 anni e, al momento, è anche il più utilizzato con quasi mille minuti già all’attivo. Dietro di lui il capocannoniere rossoblù Pietro Terranova che ha invece festeggiato i suoi 30 anni lo scorso 8 ottobre. A parte queste due eccezioni, la maggior parte dei giocatori appartiene alla categoria dei “millennial”: dal bomber Fabio Alagna fino al portierino di riserva Fabio Marino, classe 2007. Giovani, ambiziosi e con un curriculum di spessore alle spalle. Berardi è cresciuto nel Torino ed è nel giro della Nazionale di San Marino, Capone ha fatto la trafila giovanile nell’Inter ed è stato anche convocato nell’Under 20 azzurra, Germinio ha un passato in C con il Rende e tra i professionisti hanno giocato anche Simonelli, Marras, Giunta e Favo. Tutti sono uniti da una caratteristica: sono funzionali, ognuno per il proprio compito, al gioco di Michele Facciolo.