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Catanzaro, la “costante” è Pompetti

Il suo primo gol stagionale è stato il più bello dell’ultima giornata secondo la Lega B. Il sinistro potente sotto l’incrocio che ha accorciato le distanze contro la Reggiana, a una manciata di minuti dall’intervallo, ha messo il turbo al Catanzaro, lanciandolo a caccia di un pari che alla fine è rimasto un po’ stretto per occasioni create e gioco prodotto. Quel fendente letale porta la firma di Marco Pompetti, uno che ci prova sempre troppo poco considerando le doti balistiche apprezzate anche l’anno scorso (con un altro mancino micidiale per lo Spezia, allora di Alvini). Il centrocampista, sorpresa in positivo del torneo precedente, fa parte delle belle conferme di questa stagione in cui ha aumentato qualità e incisività delle prestazioni, di conseguenza anche il coinvolgimento nelle rotazioni che lo vedono ormai come un titolare vero e proprio. «La mia rete ha cambiato la gara di domenica scorsa? Penso proprio di sì, rientrare sotto di due nello spogliatoio sarebbe stato diverso. Magari l’avremmo ripresa lo stesso, però con quel sinistro siamo scesi di nuovo in campo con più coraggio. Devo tentare più conclusioni? È vero, assolutamente».
Sguardo al futuro. Il ventiquattrenne pescarese è come se avesse ricevuto il testimone da un altro mediano abruzzese che per quattro campionati è stato un riferimento quasi inamovibile delle Aquile: Luca Verna. Marco rispetto all’ex compagno ha un ruolo parzialmente differente - più incursore, ma anche più regista -, però le possibilità di essere protagonista sono uguali per la duttilità che riesce a garantire, un po’ mezzala, un po’ pivot davanti alla difesa ora che ha dovuto sostituire Petriccione. Insomma, come Verna può diventare uno di quegli elementi cui ogni allenatore rinuncia solo a malincuore: «Sul piano personale sono contento di come stiano andando le cose, mi sto impegnando, davanti alla difesa in queste ultime gare ho giocato bene, ma l’ho fatto semplicemente perché il mister ha avuto bisogno di me in quel ruolo, io sono sempre a disposizione pure da mezzala e in qualsiasi ruolo del centrocampo. Quanto al rinnovo - ha sottolineato -, sanno tutti che sono in scadenza. Cerco di concentrarmi il più possibile sul campo, il resto tocca al mio agente e alla società, senza dimenticare che qui sto molto bene e sarei contentissimo di restare». L’intesa e la firma potrebbero arrivare presto.
Differenze. Sta crescendo, Pompetti, come il Catanzaro. «L’ultima partita e le prestazioni più recenti sono state positive da parte di tutta la squadra. A Reggio abbiamo preso due gol nel primo tempo e la gara poteva già chiudersi lì, però siamo stati bravi a non demoralizzarci, a continuare a spingere, a giocare, a fare le nostre cose, abbiamo accorciato prima dell’intervallo e nella ripresa, secondo me a senso unico, li abbiamo schiacciati nella loro metà campo e alla fine avremmo meritato la vittoria».
Rodaggio. La sosta dovrebbe completare la fase di rodaggio della gestione Caserta, allungando la coperta di una squadra solida, che subisce poco e ha appena cominciato a superare la sterilità offensiva, uno dei problemi dell’avvio di stagione: «Quest’estate sono arrivati un allenatore e molti giocatori nuovi, quindi metodo e idee di gioco diverse. All’inizio abbiamo fatto un po’ di fatica, ma siamo sempre stati fiduciosi e compatti, allenandoci bene tutti quanti. Partita dopo partita, stiamo crescendo, come dimostrano le ultime uscite per gioco e unione di squadra. Un anno fa subivamo di più», ha aggiunto Pompetti dopo l’allenamento mattutino a San Floro, «adesso diamo maggiore attenzione alla fase difensiva, però andiamo comunque su ogni campo per avere il pallino, cercare di dominare e creare più occasioni possibili. I nove pareggi non sono una cosa negativa perché abbiamo perso solo due volte, anche se è chiaro che ci servono le vittorie, a partire dalla gara col Mantova. Sono quelle che fanno la differenza».

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