Sarà di scena al “Francioni” oggi pomeriggio il Crotone che affronterà il Latina del neo tecnico Boscaglia. «Posso immaginare che l’identità trovata da Boscaglia possa essere riportata anche nella partita contro di noi - sostiene mister Longo - mi aspetto una squadra che ci lascia la prima costruzione però poi è una squadra a cui dobbiamo prestare molto attenzione, soprattutto a come portare gli uomini sopra la loro linea difensiva e la nostra capacità di transizione negativa deve essere elevata. Se loro si abbassano, sono pericolosi nelle ripartenze. Noi dovremo essere bravi a fare un buon palleggio e non avere fretta. Noi siamo pronti, chiaramente, anche a valutare altre situazioni qualora dovessero venire a pressarci alti. E' un po' la considerazione che facevo sin dall’inizio: noi possiamo sapere come difenderci, come attaccare dipende da come si schiera l’avversario». La squadra è sicuramente in crescita ma deve ancora migliorare nella continuità delle prestazioni. «Abbiamo tante cose da migliorare – sottolinea il tecnico rossoblù – dobbiamo portare in campo i nostri pregi, migliorare il momento del non possesso palla e la fase difensiva. La situazione dei cartellini? Io non sono un calcolatore, non la valuto. Credo che in questo momento abbiamo un undici base ma gli altri devono farsi trovare pronti quando sono chiamati in causa, anche se per sventura dei compagni. Spero che si prendano questo tempo che hanno a disposizione per dimostrare di essere pronti». Altro aspetto importante è l'identità che il gruppo sta mostrando in campo: «Noi stiamo lavorando affinchè l’identità della squadra non sia più altalenante ma continua, anche all’interno della stessa partita. Dobbiamo essere bravi ad affrontare chiunque con la stessa attenzione, solo così potremo dare fastidio a tutti». Il Crotone ha la peggiore difesa del torneo, come quella della Juventus Next Gen ma la metà dei gol subiti li ha incassati in quattro partite (Picerno, Sorrento, Potenza e Avellino): «Nelle ultime cinque partite sono otto le reti subite, dimostrando che qualcosa è cambiato. «Oggi la squadra fa più sacrifici, basta vedere la corsa degli attaccanti che vengono dietro a dare una mano - evidenzia Longo - abbiamo migliorato la fase di non possesso palla ed è merito del fatto che tutta la squadra ha capito che si deve impegnare proprio in quel momento specifico della partita. Tendenzialmente io preferisco che le partite finiscano 4 a 3, 5 a 4, è una bellezza per il gioco. Sono uno di quelli che pensa che si vince facendo un gol più degli avversari. Non sono uno che pensa di subire un gol in meno, ma tra quelli che vogliono farne uno in più. E' chiaro che bisogna sempre migliorare, aumentare l'attenzione e dobbiamo tutti collaborare in entrambe le fasi di gioco».