Catanzaro, Crotone, Vibo

Martedì 19 Novembre 2024

Catanzaro, comandano i veterani Brighenti e Iemmello usato sicuro

Ventinove giocatori in organico, tante new entry, parecchi cambi di formazione, soprattutto subito dopo la fine del mercato. Con il passare delle giornate il Catanzaro di Caserta ha assunto una sua fisionomia, sul piano tattico e quanto a elementi impiegati. Magari non c’è stata una squadra titolare da snocciolare a memoria come una filastrocca perché sempre uguale, tuttavia l’ossatura è ormai evidente e ha una tendenza netta: a parte due, gli altri sono i reduci della scorsa stagione. La composizione del pacchetto arretrato, quindi dei primi quattro nomi (il portiere e i difensori centrali) inseriti in ogni distinta dall’allenatore è quella con il minor numero di variabili. In ognuna delle tredici partite disputate, Pigliacelli è stato l’incipit del poema: l’estremo giallorosso è l’unico a essere stato in campo in tutti i 1.170 minuti di campionato (non si conta il tempo di recupero), uno dei quindici onnipresenti in Serie B (dieci dei quali portieri), mai sostituito. Le tante parate decisive e le sei gare con la rete immacolata sono diventate il biglietto da visita del trentunenne arrivato da Palermo: al “Ceravolo” nostalgia di Fulignati non se n’è mai sentita e anche questo è un aspetto che sottolinea il valore del numero 22 romano. Vicini al chilometraggio di Pigliacelli ci sono Bonini e Brighenti, gli altri due giallorossi che fanno parte del plotone da cinquantasei calciatori di B rimasti in campo per oltre mille giri d’orologio. Bonini è l’Under 23 di movimento più utilizzato del torneo, dato già noto: 1.118’, due assist, un impiego da terzino sinistro prima e centrale mancino adesso, senza mai abbassare la qualità delle prestazioni. Brighenti apre il lungo elenco di reduci che fanno ancora le fortune delle Aquile: è a quota 1024’, in panchina è rimasto solo in una occasione (e il Catanzaro ha perso male, 2-0 a Cesena), poi il tecnico non si è più sognato di toglierlo. Marce alte Il quarto più utilizzato è Pietro Iemmello, che ha “solo” 928’ perché ha saltato due gare per infortunio (Salerno e Modena): dopo la seconda sosta per le Nazionali, a metà ottobre, il bomber ha azionato il turbo segnando 4 dei 5 gol stagionali, tutti decisivi. A seguire, a dimostrazione di quanto sia più centrale di un anno fa, il mediano Pompetti, quinto uomo della compagnia con 848’ e primo fra i centrocampisti davanti a Petriccione, frenato da una tendinopatia nell’ultimo mese altrimenti avrebbe probabilmente alzato la sua quota da 769’. Il settimo e l’ottavo titolare sono Scognamillo e Situm: il difensore, 747’, ha messo la freccia nelle gerarchie su Antonini, l’esterno è a 698’ in 9 gare (le ultime 4 fuori per infortunio) ed è l’uomo di fascia più utilizzato, segno che gli altri (D’Alessandro, Compagnon, Cassandro) non hanno ancora convinto in pieno. A proposito di Antonini, il brasiliano è l’intruso dei primi undici, perché i suoi 630’ collezionati nelle prime sette partite lo pongono ancora al nono posto anche se è da un po’ che ha perso la titolarità. Nella formazione d’avvio ci sono, invece, Pontisso con 621’ in dieci partite (e tre gol): avrebbe giocato di più se anche lui non avesse avuto qualche acciacco di troppo; e Biasci, che è ancora il partner più abitualedel capitano con 613’. Dietro di loro, inseguono sotto la soglia dei 500’. Non tutti, ma al rientro in campo molti di loro, da La Mantia a Pittarello, da Compagnon a D’Alessandro fino a Coulibaly, proveranno a scompensare l’orologio di Caserta e picconare Diario di bordo Ancora lavoro differenziato per Situm e La Mantia alla ripresa degli allenamenti di ieri pomeriggio a San Floro. Caserta spera comunque di recuperare entrambi per la gara con il Mantova di sabato 23. Rimane ai box per un’infiammazione al pube Antonini, mentre Turicchia rientrerà in gruppo domani: oggi l’Italia U21 gioca in amichevole contro l’Ucraina a La Spezia.

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