Servono supporti al “solito” Iemmello. Può essere il socio Biasci, forse Pittarello o Buso ancora in cerca del gol, magari Compagnon. Seck o D’Alessandro. Basta che cominci a segnare con regolarità chi dovrebbe farlo per ruolo, caratteristiche, Dna da giocatore. Pontisso da vice bomber sta benissimo, ma non è del tutto normale se una mezzala (già tre reti all’attivo) colpisce più di un attaccante, centrale o esterno che sia. L’apporto delle altre punte sarà fondamentale per togliersi di dosso i panni da “mister X” della Serie B. Ora è il momento di accelerare e domani (ore 15), contro il Mantova si può fare. La sfida nella sfida più interessante è quella a distanza fra i due attacchi. Nessuno dei due offre numeri memorabili, le Aquile hanno segnato un gol a partita con sette giocatori diversi, due dei quali (La Mantia e Situm) domani non ci saranno, mentre i lombardi hanno proposto nei tabellini nove goleador diversi, ma nessuno di loro spicca per frequenza e regolarità. Per intenderci, il grande ex Leonardo Mancuso è il bomber dei lombardi con due reti, una in meno di Pontisso, ma non è che oltre alla mezzala e Iemmello Caserta abbia numeri che lo confortano. Certo, Biasci starà ancora imprecando per la traversa colpita con la Reggiana, però è fermo al gol segnato alla Carrarese. Uno solo come Compagnon, che comunque ha colpito più di Seck e D’Alessandro, ali che avrebbero le qualità per far male agli avversari, ma soprattutto Buso e Pittarello, costati insieme un paio di milioni e ancora senza squilli (e non solo per colpa loro). Da uno o da ognuno di loro, che vengano utilizzati dall’inizio (magari Biasci più di Pittarello) o in corso d’opera, il tecnico giallorosso non può non attendersi qualcosa in più. Quando tutta manca, poi, c’è sempre la valvola di sicurezza cui fare riferimento. Quattro dei suoi cinque centri stagionali Iemmello li ha realizzati nelle ultime cinque gare, da una sosta all’altra. Ma al di là dei numeri più visibili, la centralità di Pietro la dimostrano quelli meno evidenti. È il quinto attaccante con più conclusioni (ben 31), però è l’uomo che più di ogni altro sa come trovare la porta avversaria: 19 dei suoi tiri sono finiti nello specchio, come nessun altro. E come nessun altro il capitano è il giocatore che ha tirato di più (otto volte) dopo essere coinvolto in una sequenzadi passaggi. Finalizzatore e regista sono aspetti inscindibili e imprescindibili. Tuttavia, quello che sa fare meglio è segnare. Un po’ come Leo Mancuso, che a una piazza come Catanzaro deve, per sua stessa ammissione, l’aver imparato a sopportare certe pressioni: è stato giallorosso per due annate, fra 2014 e 2016 (52 presenze, cinque gol), ed è esploso subito dopo l’addio tanto da guadagnarsi la Juve (che poi lo girò in prestito prima di cederlo definitivamente) e una serie di grandi esperienze e tantissime reti fra Pescara ed Empoli. Mancuso non va in doppia cifra dal 2021, però è il giocatore che nell’ultima decade ha segnato di più in B dopo Massimo Coda: attenzione massima, allora, anche nel caso in cui dovesse subentrare se Possanzini (a proposito di bravi attaccanti) gli preferirà dall’inizio Mensah. Il Mantova ha gli uomini per dare fastidio. Il Catanzaro pure e anche di più, a patto che Iemmello (e Pontisso) cominci a essere meno solo.