Il Catanzaro che oggi affronta il Mantova al “Ceravolo” è nella stessa situazione di chi ha aperto l’armadio per il cambio di stagione. Gli abiti indossati finora sono andati bene fino a qualche giorno fa, ora servono indumenti più pesanti perché l’inverno incombe e un maglione di lana protegge meglio dal vento diventato pungente. I giallorossi fin qui hanno messo sulle spalle nove pareggi in 13 incontri, più di ogni altro in Serie B, e la classifica è tutto sommato sufficiente, solo che quelle “X” avevano e hanno la stessa consistenza di un giubbino jeans: vanno bene quando non fa troppo freddo, ma ora che è arrivato il momento di coprirsi, anche in campionato bisogna aggiungere sostanza per evitare malanni. Quindi un altro rinvio con la vittoria potrebbe creare qualche problemino che proprio non ci vuole visti i sette risultati utili che hanno dimostrato che la strada intrapresa da Fabio Caserta è quella giusta: «È normale che la vogliamo tutti questa vittoria, dalla società ai tifosi, dai calciatori allo stesso allenatore, è ciò che cambia le prospettive anche se, fra i tanti, ci sono stati pareggi diversi, perché una cosa sono gli 0-0 di Salerno o Cittadella, un’altra lo 0-0 di Pisa e il 2-2 di Reggio Emilia». Già, la rimonta che poteva diventare un ribaltone con la Reggiana è stata il prodotto di «una grande gara con un risultato per niente facile da recuperare quando eravamo sotto di due gol. Poi, in questi giorni di sosta, abbiamo lavorato sotto ogni aspetto possibile», ha sottolineato il tecnico. Attacco. Caserta dall’Emilia è tornato pure con la consapevolezza di poter schierare la squadra con un modulo molto più offensivo, come negli ultimi 20’ vissuti con un 3-4-1-2 a trazione anteriore, Seck e Brignola esterni in mezzo, Iemmello alle spalle di 2 punte: «Su quel sistema ci lavoriamo da tanto, è ultra-offensivo, serve più se devi recuperare un risultato, ma non è da escludere che possa essere utilizzato anche all’inizio di una gara». Magari non subito, col Mantova si dovrebbe partire comunque con il 3-5-2 e più o meno la stessa formazione dell’ultimo turno: Iemmello e Biasci in attacco, Compagnon e D’Alessandro esterni, Pompetti ancora in regia nonostante il rientro dall’infortunio di Petriccione: «Che per noi è un elemento fondamentale per la qualità che ha, per come detta i tempi, però lo schiero solo se è al 100%», ha evidenziato il coach. I nuovi equilibri raggiunti nell’ultimo mese e mezzo sono un punto di forza: «Siamo partiti con un’idea perché la base dell’anno scorso era solida e importante con il 4-4-2, all’inizio qualche difficoltà con il 4-2-3-1 l’abbiamo avuta anche se ci abbiamo giocato pochissimo, in questo momento incidiamo di più con tre centrocampisti e due quinti offensivi. E poi ora con il 4-2-3-1 dovrebbe restare fuori qualcuno in mediana». E non è il caso considerando le prestazioni di Pontisso, la crescita di Koutsoupias e la possibilità di sfruttare anche Coulibaly e Pagano in aggiunta a Pompetti e Petriccione. Va da sé che in altri ruoli qualcuno paghi dazio: «Buso è entrato molto bene a Reggio ed è cresciuto tanto sul piano fisico, devo trovargli la collocazione ideale, lui e Seck sono i più sacrificati dal punto di vista tattico. Anche Turicchia non ha spazio per scelte tecniche mie, non per colpa sua». Possesso. Il Mantova è un avversario che gioca a calcio: «È la squadra con più palleggio nella propria metà campo, sa cosa fare, viene da un’annata importante in Serie C, vinta meritatamente. Somiglia molto al Catanzaro del torneo scorso, la sua forza è il gioco a prescindere da chi si trova davanti. Per noi è un bene che non ci sia Burrai, persona e calciatore eccezionale. Saranno importantissimi i duelli, le seconde palle »ha concluso Caserta.