La gara contro il Mantova ha dato a Fabio Caserta la sicurezza di avere fra le mani due nuove risorse. Demba Seck e Nicolò Buso hanno lanciato segnali interessanti di quanto non avessero nei pochi (o pochissimi) minuti giocati prima di sabato scorso. Tutti e due sono entrati negli episodi decisivi, uno con l’assist per Iemmello in occasione del parziale 1-1, l’altro con la rete del 2-2, ma le indicazioni tecniche e tattiche vanno al di là della capacità di incidere nei singoli episodi. Per questo, d’ora in avanti avranno maggiore considerazione da parte dell’allenatore, che ci ha lavorato a lungo e spera di continuare a ricavarne cose positive. Da un certo punto di vista, poter allungare la coperta è essenziale perché i problemi non sono finiti. Alla ripresa La Mantia si è fermato di nuovo: aveva superato la distrazione all’adduttore della gamba sinistra accusata contro il Frosinone, ieri pomeriggio a San Floro – giusto qualche giro d’orologio in campo – ha sentito tirare il polpaccio destro. Si attendono gli esami di rito e il conseguente esito, però non c’è tanta fiducia in ottica Genova (prevendita a quota 1.322 su 2.000 disponibili in poche ore, sold out scontato). Anzi. Seck e Buso non sono centravanti come il compagno uscito e subito rientrato in infermeria (dove continuano a stare Situm e Antonini), fanno un altro mestiere, ma sono elementi che arricchiscono il pacchetto offensivo e possono risultare importanti come accaduto con il Mantova.
Il senegalese non era mai stato titolare fino a sabato, prima volta in cui ha giocato una partita intera. Schierato da “finto” esterno destro del centrocampo a cinque, in realtà quasi un terzo attaccante per quanto restava alto e per i pochi compiti difensivi (che non sono nelle sue corde), il ventitreenne è stato particolarmente incisivo negli uno contro uno sulla fascia: aveva segnato il gol annullato per fuorigioco di Biasci, ha servito il pallone deviato in rete da Iemmello, ha creato altre tre o quattro occasioni abbastanza nitide, fra primo e secondo tempo. Uno come lui, bravo a saltare l’uomo, che abbina la velocità alla forza fisica, è difficile da contenere quando è in giornata. Non era stato impegnato più di mezz’ora per volta (120’ in tutto prima di sabato), si è rivelato una piacevole sorpresa e una potenziale variazione sul tema tattico adesso che è stata inquadrata la sua nuova possibilità di impiego.
Come Seck, anche Buso era stato preso (per poco meno di un milione) per giocare da esterno offensivo nel 4-2-3-1. E anche Buso, come e più di Seck, era stato sacrificato per questioni tattiche, un esterno offensivo complicato da inserire come “quinto” a sinistra nel 3-5-2 e ancora indietro nelle gerarchie dell’attacco, dove fin qui Caserta ha sempre affiancato Iemmello a una delle altre tre punte. Dopo il gol segnato al Mantova, né Pittarello, né Biasci possono più essere sicuri del posto, anche se Nicolò, trevigiano ventiquattrenne, viene provato da mezzala (molto offensiva) oltre che da seconda punta. Intanto, dopo i 67’ sparpagliati in tre gare (Cittadella, Bari e Reggiana), gliene sono bastati 12 (in realtà meno di uno) per riprendere il feeling col gol. Gli mancava dal 10 maggio scorso, l’ultimo dei suoi nove centri nel campionato precedente. Non è poco che l’abbia ritrovato.
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