L’occasione per riscattarsi nella trasferta più attesa superando i propri limiti. Niente stuzzica di più di Marassi e della Sampdoria, lo dimostrano gli oltre 1.500 tifosi giallorossi che hanno già comprato un biglietto per il settore ospiti. Forse nessun’altra vittoria esterna, nello scorso campionato, è stata bella e importante come quella ottenuta nello storico stadio di Genova, dove il Catanzaro non era mai riuscito a passare contro il club blucerchiato in campionato. Ripetersi darebbe finalmente una spinta vera alla squadra di Fabio Caserta. Che cerca la “sua” prima volta, e cioè un successo lontano dal “Ceravolo”: in questa stagione è ancora un inedito e in assoluto manca dal 12 aprile (1-3 a Modena). Non è mai troppo tardi, soprattutto adesso che la classifica è cortissima. Le Aquile devono però migliorare se stesse: hanno osato molto poco fuori casa, altrimenti non avrebbero raccolto appena cinque punti in sei gare. È vero che in questa sestina è arrivata una sola sconfitta, a Cesena in occasione del primo viaggio del torneo, e che il filotto seguente di pareggi ha dato continuità di risultati, ma le prestazioni hanno coperto uno spettro molto ampio e non sempre soddisfacente: scialbe e noiose quelle di Cittadella e Salerno, più confortanti Bari, Pisa e Reggio Emilia con la Reggiana. Porgendo un occhio alla voce “gol subiti” il pollice va rivolto all’insù: con cinque reti al passivo Pigliacelli difende la terza porta meno battuta in esterna del torneo dopo il Bari (tre) e lo Spezia (quattro). Tuttavia il problema che accompagna il Catanzaro dall’inizio, una coperta lunga da un lato e corta dall’altro, è particolarmente evidente guardando ai gol segnati: appena tre, di cui due nell’ultima trasferta. Nessuno, nemmeno il Frosinone, ha fatto peggio dei giallorossi, che tra l’altro due di queste tre reti le devono alle qualità tecniche di Iemmello. L’aspetto positivo è che questi tre centri sono stati segnati in due delle ultime tre partite esterne, fra Bari e Reggio con l’esclusione (che ci può stare) di Pisa. Da un mese e mezzo le cose stanno andando un po’ meglio, quindi ci si può aspettare qualcosa di più anche se si gioca nella tana di un avversario che ha l’obbligo assoluto – come e più del Catanzaro – di rialzare la testa. La Samp è stata costruita per vincere il campionato, ma ha cambiato tecnico dopo due turni (Sottil al posto di Pirlo), vivacchia nella parte sinistra della classifica accanto a Caserta, e a Marassi ha raccolto la miseria di sette punti in sei uscite con tre gol fatti (e quattro subiti): un paradosso per una squadra sostenuta da una media di oltre 22mila spettatori. Sabato andrà in scena uno scontro diretto, per definizione non impossibile. Anche per una squadra che finora in trasferta non ne ha vinta una. Diario di bordo. È prevista in giornata una risonanza magnetica per valutare l’entità del problema al polpaccio destro che ha bloccato nuovamente La Mantia: un suo recupero per la sfida di Marassi è comunque altamente improbabile. Il giudice sportivo ha notificato la quarta ammonizione a Iemmello (per lui anche mille euro di multa perché capitano) e a Brighenti: entrano dunque in diffida, al prossimo giallo dovranno saltare un turno per squalifica.