Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Crotone, ormai Schirò è diventato indispensabile

Mister Longo lo nomina spesso come emblema della crescita esponenziale della squadra.

Mister Longo lo nomina spesso come emblema della crescita esponenziale della squadra. E lui, Thomas Schirò, ricambia la stima e la fiducia a suon di prestazioni, consapevole che può ancora migliorare tanto nei meccanismi di gioco che gli chiede il tecnico. «La considerazione che ha il mister nei miei confronti – spiega Schirò – è motivo di grande fiducia per me ma nello stesso tempo mi dà responsabilità. Ed è un aspetto che mi stimola molto a migliorare a livello personale in modo tale da essere utile alla squadra. Devo crescere a livello posturale e trovare la posizione in modo da sviluppare il gioco più velocemente, essere più presente in campo, trovare con più rapidità gli attaccanti, dare il mio contributo in fase difensiva a raddoppiare il compagno o lottare sulle seconde palle in modo da recuperare la palla nel minor tempo possibile e avere il dominio del gioco».

Si va in trasferta a Foggia, un ambiente caldo, per affrontare una squadra che in casa vorrà dire la sua. Come si dovranno affrontare i satanelli?

«Giocare con il Foggia in casa loro è sempre una partita tosta. Hanno una rosa ampia, composta da calciatori di qualità. Ma noi dovremo, come sempre, porre l’attenzione più che altro su di noi, su quanto possiamo migliorare di partita in partita, sui dettagli che ci fanno fare la differenza per cercare di dominare la partita».

In estate le è stato rinnovato il contratto e da inizio stagione è un punto fermo della formazione di mister Longo: si aspettava, dopo gli ultimi anni travagliati, attestati di stima cosi importanti?

«Non me l'aspettavo, devo ringraziare la società ed il mister in particolare, perché fin da subito mi ha trasmesso molta fiducia e lo sta dimostrando mettendomi con continuità in campo. Non me l'aspettavo perché sono stati anni pesanti per me, però sono contento di come stanno andando le cose».

Nato come trequartista, oggi viene impiegato come regista davanti la difesa: pensa sia il suo ruolo “definitivo”?

«Dico la verità: sono cresciuto senza mai vedermi in un ruolo specifico. Anzi, mi è sempre piaciuto essere quel calciatore che ogni allenatore può utilizzare in tutte le zone della metà campo».
«La considerazione che il mister ha di me è motivodi grande fiducia»

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia