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Il Catanzaro si gioca la carta Iemmello, “Marassi” è uno stadio che lo ispira

L’anno scorso un assist e una prova super in casa della Samp

Marassi lo ha già ispirato un anno fa e lo farà di nuovo. Il Catanzaro chiede altri gol a Pietro Iemmello e c’è da giurarci che il capitano risponderà come ha sempre fatto quando l’appuntamento è fra i più sentiti, le responsabilità pesano e l’avversario stuzzica. Che sia per un derby (Crotone in C, Cosenza in B), che venga fischiato dai suoi vecchi tifosi (Foggia, Spezia) o che abbia davanti a sé le maglie più nobili della categoria come quelle di Bari, Palermo e, appunto, Sampdoria: Iemmello certe partite non le sbaglia mai.
Sulla vittoria del “Ferraris” non c’è direttamente il suo nome, i gol della rimonta dopo il vantaggio firmato da Borini su rigore sono stati di Vandeputte e Brignola, però su chi fosse il migliore in campo non c’erano dubbi. «Alla fine mi hanno preso in giro dicendo che non mi avevano mai visto correre così tanto», era stata la scherzosa – ma ugualmente significativa – spiegazione di Pietro qualche giorno dopo. Il Catanzaro non aveva mai sbancato Genova sponda blucerchiata in campionato, c’è riuscito anche grazie alla prova totale di Iemmello, da uomo-squadra e capitano, oltre che da assistman per il sorpasso, un cioccolatino recapitato a un metro dalla porta all’amico Brignola dopo aver fatto fuori con una finta il suo marcatore: “solo” il colpo da maestro in una lezione durata novanta minuti, una delle più belle – a livello personale – nel girone d’andata di un anno fa. Da quel momento Pietro ha cominciato a ingranare, decidendo da solo la sfida successiva (a Bolzano col Sudtirol) e poi aumentando il proprio rendimento realizzativo in un girone di ritorno da undici gol (sui quindici della stagione regolare) diventati tredici contando i playoff.
Ora il bomber sta viaggiando a un ritmo più alto di quello tenuto fino al giro di boa dell’annata precedente. È terzo nella classifica dei marcatori con sei centri in dodici partite, una rete ogni due gare, e da metà ottobre ha piazzato un’accelerata evidente con cinque colpi nelle ultime sei uscite fra il pari di Bari, la doppietta stendi-Sudtirol e i graffi alla Reggiana e al Mantova. In B ha avuto una striscia migliore soltanto con il Perugia, nella stagione 2019-2020, quando cominciò con sei reti nelle prime cinque giornate una stagione chiusa con diciannove marcature all’attivo, suo personal best fra i cadetti. Il gas che ha dato di recente l’ha portato al secondo posto solitario fra i goleador del Catanzaro, tanti pezzi di storia delle Aquile che ha superato, uno dopo l’altro, con sessantadue gol in centosette partite. Sta dietro solo all’inarrivabile Massimo Palanca (che è a quota centotrentaquattro).
Caserta ha ancora qualche dubbio da sciogliere, per esempio su chi sarà il suo partner in attacco fra Pittarello e Biasci, se non pure Buso che si è rilanciato segnando al Mantova al primo pallone giocato. O magari capire come garantire equilibrio nel caso in cui venisse confermato Seck come esterno destro di centrocampo.
La Mantia ko. Almeno altri quindici o venti giorni di stop per Andrea La Mantia, che ha riportato una lesione muscolare di primo grado al gemello del polpaccio destro: è l’esito della risonanza magnetica cui il centravanti si è sottoposto ieri. La Mantia era rientrato lunedì da un problema all’adduttore della gamba sinistra e si è infortunato di nuovo.

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