Un po’ come tutti quelli che erano allo stadio o davanti alla Tv, anche Mattia Compagnon si chiede ancora il perché del gol annullato al minuto 88 di Catanzaro-Brescia. Lo aveva festeggiato come merita una rete tanto pesante, correndo impazzito di felicità verso la panchina, togliendosi la maglia, valeva la pena anche beccarsi l’ammonizione. Solo che non aveva fatto i conti con il check del Var, durato poco meno di cinque minuti. «Ero molto contento soprattutto per il risultato, sarebbe stato molto importante per la squadra, quindi appena ho visto che me l’avevano annullato ci sono rimasto male. Per fortuna, poi, è andata bene lo stesso». Bonini ha ristabilito una forma di giustizia, il Catanzaro meritava il successo. Il regolamento, di giustizia, nemmeno a parlarne considerando che alla rete cancellata dal Var non è corrisposta - perché non è prevista - la pulizia del giallo ricevuto per la maglia lanciata in aria. Al di là dell’episodio in stile “cornuto e mazziato”, Compagnon è stato lo stesso il migliore in campo.
Ora sta bene. Dopo un avvio frenato da un infortunio (fuori per le prime quattro gare più la Coppa Italia), il bel gol alla Cremonese e un nuovo stop dettato dai muscoli, l’esterno offensivo preso dalla Juve può adesso dimostrare con continuità le grandi qualità che tutti gli riconoscono e che nello scorso campionato aveva offerto anche segnando al Catanzaro (nel 3-0 della Feralpisalò a Piacenza). «All’inizio è stato difficile per questi piccoli problemi che ho avuto, ma adesso ho raggiunto il punto più alto della mia forma fisica e domenica sono riuscito a esprimermi come voglio», ha sottolineato il 23enne friulano che dall’Aurora di Remanzacco (il suo paese) e il Moimacco, ha compiuto il grande salto con gli otto anni nel vivaio dell’Udinese e poi, dopo un breve periodo al Potenza, è stato comprato dalla Juventus. «In bianconero lo step che mi ha formato di più, mi ha insegnato i valori, la serietà, il professionismo in generale, sono veramente orgoglioso della mia esperienza lì, mi ha fatto crescere molto fino». La Signora è la società che l’ha mandato in prestito oneroso al Catanzaro e ha conservato il diritto al controriscatto nel caso in cui venisse formalizzato a fine stagione il riscatto (con eventuale contratto quinquennale) possibile per i giallorossi.
Anche da quinto. Caserta sta schierando Compagnon da esterno del centrocampo a cinque, anche se il suo ruolo sarebbe più offensivo, ala destra per rientrare sul sinistro, all’occorrenza pure seconda punta: «Io sono sempre stato abituato ad adattarmi, non ho nessun problema a fare il quinto, dovevo solo capire un po’ il ruolo, eseguo anche determinati compiti in fase difensiva», ha aggiunto Mattia, che contro il Brescia è stato devastante spostato sulla corsia sinistra, quando il tecnico ha invertito lui e D’Alessandro: «Mi sono trovato bene uguale, ho capito di poter stare su entrambe le fasce».
Le “puntate”. Serviranno ancora le sue puntate dai fianchi, sicuramente già dalla prossima gara al “Barbera”: «Avevamo fatto tanti pareggi e la vittoria ci serviva in particolare per l’umore, così ci prepariamo al meglio per le prossime partite che saranno molto toste. Non deve interessarci cosa succede a Palermo, pensiamo a noi cercando di dare il massimo. Dove possiamo arrivare? Non mi sbilancio né sulla squadra, né su di me. Oltre ad aiutare il Catanzaro ho degli obiettivi personali, ma non vi dico quali sono».
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