Esperienza e personalità. Per uscire indenni dal “Barbera” la tecnica e la tattica basteranno fino a un certo punto: serviranno anche uomini con le spalle larghe il giusto per sopportare la pressione del Palermo e di Palermo. Da Iemmello all’ex Pigliacelli, da Scognamillo a Biasci passando per Petriccione, il Catanzaro è attrezzato al compito. Al di là della crisi di gioco e risultati, quella rosanero è una corazzata capace di tutto, come ha dimostrato due settimane fa dominando lo Spezia terzo in classifica e imbattuto finché non è sceso alla Favorita. Partiti per puntare alla Serie A diretta, i siciliani si ritrovano nell’ultimo slot disponibile per i playoff, appena un punto più su del Catanzaro, molto lontani dalle ambizioni e dagli obiettivi fissati a inizio stagione dal City Group. Per certi versi ricordano la versione sotto tono dell’anno scorso, allenata da Corini e presa a pesci in faccia dai giallorossi la sera di venerdì 1 dicembre 2023, in una delle tante “masterclass” fuori casa della squadra di Vivarini. Poco prima che ci riuscisse il Catanzaro, Palermo l’aveva già sbancata con merito anche Caserta al timone del Cosenza (1-0). Considerando i problemi dei rosanero, in ritiro anticipato da ieri, è normale aspettarsi una reazione rabbiosa, per cui sarà fondamentale l’apporto dei protagonisti annunciati delle Aquile. I primi due sono gli attaccanti che proprio un anno fa hanno firmato il successo, in una delle diciotto gare in cui hanno segnato insieme: Iemmello e Biasci, il primo letale a un minuto dalla fine del primo tempo, il secondo dopo quattro giri d’orologio della ripresa per completare l’uno-due che ha imbambolato il Palermo. Sulle capacità del capitano quando il gioco si fa duro come ci si aspetta al “Barbera” si potrebbero scrivere libri, sui gol pesanti del suo “gemello” ormai è piena la storia recente delle Aquile. Tra l’altro Biasci col Brescia ha firmato il suo centro numero 40 in giallorosso, domenica cercherà il primo stagionale in trasferta. Gli altri aspetti fondamentali di quella serata sono stati il palleggio e la tenuta difensiva. Nel primo caso, Ghion aveva dettato legge in mezzo al campo, ma il play ora al Sassuolo è acqua passata dal girone di ritorno di quel torneo e cioè da quando, per infortunio, aveva lasciato il testimone a Petriccione, un altro sul quale si può mettere la mano sul fuoco soprattutto nelle occasioni importanti. Nel secondo caso, al di là del forcing di pancia dei rosanero che pure li aveva portati ad accorciare le distanze, Scognamillo si era messo in tasca Brunori e ci riproverà, con lui o Henry poco importa chi sarà al centro del tridente avversario. “Scogna” non avrà Brighenti al suo fianco causa squalifica, ma gli guarderà le spalle Pigliacelli, il grande ex: dopo due stagioni in Sicilia, il portiere vorrà farsi rimpiangere evitando di uscire col muso lungo e due gol sul groppone come l’anno scorso. Palermo potrebbe dargli un altro dolce ricordo, anche se con una maglia diversa. Il Catanzaro ci spera sul serio. E farà di tutto per riuscirci.