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Catanzaro, la dura prova a Palermo

. Il Catanzaro ci crede, ha la forza di chi, dopo un avvio travagliato, ha aggiunto il successo che mancava alle certezze, tecniche e tattiche, trovate lungo il percorso e al carattere di un gruppo che non abbassa gli occhi davanti a nessuno

È l’occasione per dimostrare di possedere valori superiori alla semplice salvezza. Se il successo con il Brescia è stato un bel sospiro di sollievo, il bis in casa del Palermo lancerebbe un messaggio a tutte le altre squadre d’alta quota: occhio che possiamo guastare la festa a chiunque e imbucarci in zona playoff. Il Catanzaro ci crede, ha la forza di chi, dopo un avvio travagliato, ha aggiunto il successo che mancava alle certezze, tecniche e tattiche, trovate lungo il percorso e al carattere di un gruppo che non abbassa gli occhi davanti a nessuno. Insomma, in Sicilia serve comunque l’impresa, ma i giallorossi possono tranquillamente provarci, nonostante le assenze.
«Sulla vittoria meritata e sofferta col Brescia dobbiamo metterci un punto sopra. È chiaro che per come è arrivata (al 98’, ndr) ci ha dato tanto morale, siamo stati bravi a lottare fino alla fine, anche dopo un gol annullato che non sappiamo ancora perché lo è stato. Una grande gioia anche per me, mia madre per come ho esultato ha detto di non avermi riconosciuto, però si tratta del passato e questa al “Barbera” è una gara difficile in un campo difficile», sottolinea Caserta, che ha trascorso la settimana a testare le soluzioni con cui opporsi ai rosanero in un match che nella mattinata di ieri ha subito il cambio di arbitro: Arena di Torre del Greco è il sostituto di Dionisi di L’Aquila.
Registri. La squalifica di Brighenti obbliga ad almeno un cambio in difesa: al suo posto, da centrale destro della difesa a tre, Cassandro è strafavorito su Antonini (il brasiliano non gioca da 70 giorni). «Brighenti è un giocatore importantissimo per noi – spiega il tecnico – però ci sono valide alternative, Antonini è rientrato da poco e Cassandro, che può fare sia il terzino che il braccetto, ha già ricoperto questo ruolo, che gli piace, ne abbiamo parlato e l’abbiamo provato a lungo».
L’ex Como con Scognamillo e Bonini è dunque l’opzione quasi scontata, anche se non è da escludere completamente il ricorso alla difesa a quattro vista nel secondo tempo con il Brescia: «La sto valutando pur sapendo che bisogna dare il giusto equilibrio a una squadra che l’ha trovato con il 3-5-2. Domenica scorsa ho avuto risposte importanti perché il 4-4-2 ultimamente lo avevo accantonato e invece è stato eseguito molto bene (nella ripresa, ndr). Credo che ora, rispetto a qualche mese fa, con i due in mezzo copriamo meglio il campo», è l’annotazione dell’allenatore, che dovrebbe comunque schierare Ceresoli esterno sinistro di centrocampo con Compagnon («Contro il Brescia, sulla fascia mancina, è stata la sua migliore prova nel Catanzaro») quinto a destra e in mediana Pompetti, al rientro dalla squalifica. In attacco, manco a dirlo, i gemelli Iemmello e Biasci. Fra i convocati torna Situm e ne esce Coulibaly (sospetto stiramento nella rifinitura), che va in un’infermeria già occupata da La Mantia, D’Alessandro, Brignola, Volpe e Breit.
Ritorno. Caserta torna al “Barbera” dopo averlo sbancato un anno fa al timone del Cosenza ed esserci stato protagonista da calciatore, di casa e avversario (con Catania, Lecce, Atalanta, Cesena e Juve Stabia). «Da quello che leggo il Palermo è in difficoltà, ma la verità la conosce solo chi è all’interno, quindi dobbiamo pensarci poco al loro momento e sapere, piuttosto, che ci sarà da soffrire e battagliare. Io lì ho anche giocato, è uno in cui non è mai facile nemmeno per chi veste la maglia rosanero. È un’arma a doppio taglio, però quei tifosi spingono dall’inizio alla fine e noi dovremo essere pronti, anche alle soluzioni che adotteranno loro, che hanno provato sia la difesa a tre che quella a quattro», aggiunge il quarantaseienne che ha già battuto una volta Dionisi.

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