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Catanzaro, a Palermo un blitz da grande squadra

Per la prima volta in stagione la compagine giallorossa fa il suo ingresso in zona playoff

Sono tornati anche i selfie di Biasci. Puntuali come i suoi gol pesanti, tutte le vittorie più importanti delle ultime due stagioni sono state celebrate da un autoscatto dell’attaccante con i compagni intorno e i tifosi – nella “Capraro” o in un settore ospiti – sullo sfondo. Il successo di Palermo non fa eccezione e non poteva essere altrimenti: per disparità di forze e risorse tecniche ed economiche fra i due club, sbancare il “Barbera” resta sempre e comunque un’impresa da inserire nell’album dei ricordi che in tre anni ha accumulato un bel mucchietto di momenti magici. A maggior ragione se il blitz in questione è il primo di questo campionato, vale il sorpasso sui rosanero e un finora inedito ingresso in zona playoff. «Testa bassa e pedalare», come ha scritto su Instagram Iemmello a fine partita, suona come un avviso ai naviganti perché l’obiettivo dichiarato è la salvezza, da raggiungere prima di poter pensare a qualcos’altro. Però la personalità e la consapevolezza – anche tattica – con cui la squadra di Caserta è andata a imporsi in Sicilia fa come minimo ben sperare.
Basta riguardare il primo tempo nel quale i giallorossi sono partiti a razzo e hanno ribattuto colpo su colpo quando gli avversari spingevano. Per il gioco espresso fino all’intervallo, è stata probabilmente la migliore prova stagionale lontano dal “Ceravolo”: Compagnon ha dimostrato di aver raggiunto una condizione brillante, Pompetti, Petriccione e Pontisso insieme hanno un affiatamento unico, Cassandro non ha fatto rimpiangere lo squalificato Brighenti e ha sfoderato un’ottima prestazione nonostante fosse alla prima recita da braccetto (almeno con le Aquile) in un contesto in cui tutti – nessuno escluso – hanno aggiunto qualcosa alla strategia preparata dalla panchina. Poco prima di pareggiare su angolo, il Palermo ha rischiato grosso su un’altra occasionissima di Biasci: se avesse centrato lo specchio ci sarebbe stato poco da dire, ma non si può chiedere di più a un ragazzo che dopo tre mesi di astinenza ora ha ritrovato regolarità in fase di finalizzazione perché le cose funzionano e lui ha avuto più continuità. Il «calmaaaaa» di Pittarello, il «pazzeschi» di Pontisso, la «grandissima vittoria in un campo ostico» di Cassandro e Buso (anche questi commenti via social) raccontano la gioia di un gruppo che nelle ultime due gare si è levato la ruggine dei troppi pareggi, prendendosi giustamente – loro e ovviamente l’allenatore – qualcosa che in certe partite avrebbero meritato anche prima del piovosissimo pomeriggio palermitano.
Caserta ha azzeccato la formazione iniziale e i cambi della ripresa (e non è la prima volta). Antonini al posto di Ceresoli, per esempio, ha riportato centimetri e chili in mezzo alla propria area di rigore, magari restituendo ai giallorossi la migliore versione del difensore brasiliano, che non giocava da una settantina di giorni. In quel momento il Palermo spingeva forte, ma se si escludono un paio di affondi soprattutto quando sono entrati Brunori e Insigne, negli ultimi sedici metri è riuscito a entrare di rado. Perché il Catanzaro continua ad avere compattezza in fase difensiva, la prima cosa su cui ha lavorato Caserta. «Testa bassa e pedalare» è un invito doveroso, perché in una classifica così corta basta un attimo per finire risucchiati, ammesso che con sedici squadre in nove punti ci si possa sentire fuori da qualcosa.

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