L’hanno sentito bello forte, quel coro. Il «Vi vogliamo così!» urlato dalla “Capraro” ai calciatori sotto la curva non era scontato. Il Catanzaro aveva appena battuto la Salernitana con merito anche se di misura, quindi il ringraziamento ai protagonisti ci stava. Ma c’era pure un po’ di curiosità su come il tifo organizzato li avrebbe accolti dopo il faccia a faccia non proprio amichevole seguito al derby. Quel «Vi vogliamo così!» alla fine di una partita in silenzio per altri e più importanti motivi (l’ansia per Domenico, un ultras che lotta fra la vita e la morte in ospedale, il dolore il quindicenne Riccardo morto in un incidente stradale) è come se avesse messo un punto e voltato pagina: delusione per com’è arrivato il pari di Cosenza alle spalle e applausi a una squadra che ha scollinato la prima giornata del girone di ritorno al sesto posto.
Ripartenza. Caserta e i suoi si sono rimessi in moto in maniera convincente con un successo importantissimo. Sul piano dei singoli nessuno ha steccato, su quello collettivo il Catanzaro è stato apprezzabile per vari motivi: lo spirito e l’atteggiamento, sempre positivi anche quando ci si è abbassati un po’ dopo il vantaggio; il gioco efficace e un modulo duttile (impostazione a tre, fase di non possesso a quattro dietro); le prove molto brillanti di tanti con menzioni speciali per Pittarello (ed è la terza di fila che va alla grande) e Situm, un altro che è mancato come il pane per quasi due mesi e che dimostra, se in giornata, di essere un valore aggiunto tatticamente e non solo. E a ruota tutti gli altri, naturalmente, a cominciare da Pigliacelli e dalla difesa, dove i centimetri e il fisico di Antonini hanno aggiunto sicurezza. I giallorossi sono tornati a chiudere una gara con la porta inviolata come non era successo nelle sette precedenti (l’ultima col Frosinone il 3 novembre): «Tre punti e clean sheet, buon anno a tutti», ha scritto su Instagram il centrale sudamericano. Salvo offerte clamorose, Antonini resterà al contrario di Volpe e Piras, per i quali è ormai definito il prestito al Crotone.
Muso lungo. Non è passata inosservata – è stata anzi piuttosto evidente – la contrarietà di Iemmello al momento della sostituzione, tanto da andare subito negli spogliatoi prima di tornare ad accomodarsi in panchina. Non ce l’aveva con l’allenatore per il cambio, semmai per il clima che si era creato dopo il derby con quei (pochi) tifosi che gli hanno rivolto qualche fischio prima che segnasse la rete decisiva, decimo centro in campionato che solo un bomber di razza come lui può far sembrare più facile di quanto non sia. C’è stata un po’ di impazienza da un lato e un po’ di suscettibilità dall’altro, niente di irrimediabile perché i tifosi sono impazienti per definizione, ma sanno pure benissimo che Iemmello non si discute. E da domenica è capocannoniere insieme a Cristian Shpendi.
Oggi alle 11, alla chiesa del Sacro cuore di Gesù di Reggio Calabria, una delegazione del club parteciperà alle esequie del papà del team manager Nino Scimone, scomparso proprio nella serata di domenica.
Catanzaro, buon brindisi di fine anno
Gioco convincente, giusta determinazione e una ritrovata solidità difensiva
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