Le attenzioni principali sono riservate alle uscite. Almeno in questo momento, il Catanzaro ha come priorità sfoltire la rosa degli scontenti della prima parte di stagione. Che ovviamente ci sono e non sono nemmeno pochi, ma in un gruppo da 29 elementi era impossibile che tutti fossero soddisfatti.
Caserta ha impiegato 26 giocatori con minutaggi ovviamente differenti, la base della formazione titolare è stata chiara fin dall’inizio (e in gran parte se la sono assicurata i reduci del campionato precedente), quei cinque o sei che ogni settimana duellano per un posto al sole o da subentrato pure, quindi il resto si è dovuto accontentare di spazi limitati e ha il muso naturalmente più lungo.
In realtà, i primi due ai saluti sono calciatori che non pretendevano chissà cosa. Piras andrà al Crotone in Serie C con un prestito utile a formarsi prima di rientrare a Catanzaro: per un ventenne che fino a maggio era stato al massimo in D l’operazione è logica, ci poteva stare anche la scorsa estate, poi il club ha scelto di farlo comunque rimanere aggregato all’organico.
Di esperienza in C Volpe ne ha abbastanza, sembrava diretto al Crotone, poi c’è stato il sorpasso del Cerignola e si è inserito pure il Trapani: anche per lui qualche mese con la prima squadra, un centinaio di minuti in campo fra la Coppa Italia e le prime giornate di campionato (contro Sassuolo e Cesena), qualche altra convocazione e niente di più, di conseguenza un’altra operazione inevitabile.
Come è inevitabile il ritorno di Turicchia alla Juventus Next Gen: l’esterno di proprietà bianconera si è visto solo nei 35 minuti della ripresa di Cesena, cioè nella peggiore partita del Catanzaro. In pratica, non c’è mai stata la possibilità di apprezzare le qualità di un ragazzo che è da un anno stabilmente nel giro della nazionale Under 21. Sarebbe stato spendibile sia a destra che a sinistra, ma per scelta tecnica Caserta gli ha sempre preferito Cassandro, Situm o Bonini quando il Catanzaro ha giocato con la difesa a quattro, Compagnon, ancora Cassandro e Situm, D’Alessandro e Ceresoli quando i giallorossi sono passati al 3-5-2. Insomma, ritenuto più terzino che “quinto”, Turicchia è stato il vero sacrificato per l’abbondanza in alcuni ruoli e il cambio di modulo. Risolvere il prestito con la Signora è l’unica strada, ma si tratta pur sempre di qualcosa di secondario.
Potrebbero esserci altri addii, sempre di secondo piano: Brignola è in scadenza e non verrà rinnovato, se dovesse chiedere la cessione (nel caso in cui gli offrissero più anni di accordo da un’altra parte) verrebbe tranquillamente lasciato andare via, come sarebbe accaduto anche nelle due finestre di mercato precedenti. Altrimenti resterà alla pari di Situm, altro in scadenza, ma con una diversa centralità rispetto a Brignola.
Bisognerà anche capire cosa vorrà fare la Roma con Pagano, che contento per il poco spazio ricevuto non può essere. Di sicuro, il Catanzaro vuole trattenerlo a tutti i costi, convinto che nel girone di ritorno avrà più opportunità per dire la sua. Quanto ai big, non sono in programma cessioni eccellenti: Biasci e Antonini, salvo offerte irrinunciabili, rimarranno fino alla fine.
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