Quattro calciatori, tre posti disponibili e adesso anche un certo (e benevolo) imbarazzo per Fabio Caserta. Quando il tecnico del Catanzaro pensa ai suoi difensori, è evidente che l’abbondanza sia pure un bel grattacapo da risolvere: meriterebbero di giocare tutti e quattro, eppure tutti e quattro non si può.
Da un punto di vista numerico non è cambiato nulla dall’inizio del girone d’andata, erano gli stessi allora come oggi. Però in questo momento il rientro a pieno titolo di Antonini nelle rotazioni ha cambiato le carte in tavola alzando il livello delle caratteristiche e delle prestazioni, quindi delle possibilità, del pacchetto arretrato giallorosso.
Contro la Salernitana sono stati fuori Brighenti e Bonini per stanchezza (il primo) e fastidi fisici (il secondo), a Bolzano la panchina è toccata di nuovo al vicecapitano e presto potrebbe fisiologicamente toccare a qualcun altro (Scognamillo è in diffida, per esempio), ma il dubbio si riproporrà settimana dopo settimana causa… completezza, cui bisogna aggiungere anche il quinto incomodo (che in realtà fa comodo), cioè Cassandro, in caso di necessità utile e valido – l’ha dimostrato a Palermo e con la Salernitana – braccetto destro.
Antonini, comunque, è in questa fase l’uomo copertina. Ben diverso dalla versione di sé della fine dell’estate, quando l’interesse e l’offerta concreta del Lecce gli avevano messo qualche naturale grillo per la testa nonostante il club non se la sentisse di privarsi di uno dei migliori difensori dello scorso girone di ritorno.
Ecco, in avvio di stagione non si è visto lo stesso Antonini sicuro e impattante di un anno fa, tanto da perdere la titolarità a ottobre in favore di Scognamillo e senza più riuscire a intaccare l’asse formato dal napoletano con Brighenti e Bonini ai suoi lati. Il doppio guaio (infiammazione pubalgica prima, lesione muscolare dopo) di novembre hanno fatto il resto privando Caserta di un’alternativa valida.
Per fortuna – sua e del Catanzaro – ha potuto rimettersi a disposizione in tempo nella parte finale del 2024 evitando l’emergenza e dimostrando di essere sulla stessa strada dell’anno scorso. E cioè solido, sicuro, essenziale. Le prime avvisaglie Antonini le ha mostrate nei lunghi spezzoni ricevuti durante la ripresa di Palermo (per blindare l’area e il vantaggio) e con lo Spezia (per tenere a bada le ripartenze avversarie con i suoi alla ricerca vana di un pari che sarebbe stato meritato), poi con Salernitana e Sudtirol due gare da titolare come non succedeva dall’ottavo turno.
Il risultato personale delle due sfide è stato evidente. Contro i campani ha tenuto a bada un centravanti corazzato come Simy: secondo i dati Opta raccolti da fbref.com ha vinto sei duelli aerei su sette, intercettato quattro conclusioni e bloccato un pallone altrettante volte, compiuto tre recuperi e otto salvataggi fra cui quello (insieme a Pigliacelli) su un’azione da gol avversaria nel finale.
A Bolzano, altri tre recuperi fra cui uno fondamentale su una ripartenza del Sudtirol, due blocchi, un intercetto e due salvataggi. Antonini è tornato ed è proprio un bentornato. La difesa, fra lui, Brighenti, Scognamillo e Bonini può non temere confronti.
Catanzaro, c’è abbondanza in difesa
Quattro calciatori, tre posti disponibili e adesso anche l’imbarazzo della scelta per il tecnico Caserta
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