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Il Catanzaro difende la poltrona playoff

Domani i giallorossi a Brescia per bissare il fin qui unico blitz di Palermo. Petriccione: «Siamo sulla strada giusta»

Un’altra missione playoff. Non deve per forza essere un pareggio, anche se insieme ne hanno ottenuti di più del numero di giornate di campionato, quattordici il Catanzaro e dieci il Brescia, che ha pure la striscia aperta più lunga avendone messe sei in fila da quando Bisoli ha sostituito Maran, esonerato dopo l’incontro d’andata. Non deve per forza essere un pareggio perché tutt’e due hanno bisogno di un pieno e gli strumenti per prenderselo. I lombardi sono pericolosamente vicini alla zona rossa e giocano in casa, le Aquile devono continuare a restare nell’area dei playoff.
Dopo il bello e un po’ striminzito pareggio per 0-0 con il Pisa, Caserta ha parlato di «campionato importante» dei suoi, quindi provare a evitare deviazioni dal sentiero sarebbe il seguito naturale.
Come riuscirci? Intanto puntando sull’attacco. Il Catanzaro nella sua versione recente è tornato un po’ a pagare la Iemmello-dipendenza: segna il capitano (contro la Salernitana) e arriva il successo, sbaglia lui (ma non solo) con il Pisa e a Bolzano e non si va oltre il pari. Però nel bene e nel male Pietro è chiaramente il pericolo pubblico numero uno per gli avversari (tra l’altro il Brescia subisce più tiri di tutti) e la prima bocca da fuoco dei giallorossi: infatti Caserta lo sostituisce di rado perché anche in partite apparentemente no, il numero 9 piazza la giocata da… numero 9 e mezzo, perché oltre a essere il quarto tiratore della B (53 conclusioni) è pure l’uomo che più volte ha “armato” un compagno (26 tiri su un suo servizio, i dati sono tutti di Opta).
Il Catanzaro costruttore di occasioni con il Pisa ha una manovra che funziona, quindi troppa preoccupazione non deve esserci: dopotutto il 50% di realizzazione di chiare occasioni da gol è il secondo miglior dato dopo l’inarrivabile Sassuolo. A patto, ovvio, che accanto a Iemmello alzino il livello realizzativo. Biasci, che stavolta può tornare in campo dall’inizio al posto di Pittarello, potrebbe avere la chance di colpire il club che l’ha sondato a dicembre ricevendo il «non se ne parla» dei calabresi. Fra il toscano (tre reti), La Mantia (una) e Pittarello (22 tiri, zero marcature) le Aquile hanno avuto più gol dai centrocampisti (tre a testa Pompetti e Pontisso, uno Situm e Compagnon) che dalle altre punte escluse Iemmello, senza contare Buso (un gol) impiegato da esterno alto o trequartista.
Se davanti c’è da lavorare, in mezzo Caserta ha gente di cui fidarsi nonostante un vecchio edema osseo costringa al forfait Pompetti (in aggiunta a Situm e Compagnon). Coulibaly o Pagano duellano per prendere il posto del 24enne pescarese che pure ieri non si è allenato (solo terapie in piscina) al contrario dell’ultimo arrivato Ilie, al primo approccio sul campo con la nuova maglia: è ufficiale il prestito con diritto di riscatto dal Nizza, il giocatore (mezzala offensiva, trequartista) ha scelto il numero 8 lasciato libero dall’addio di Koutsoupias.
In mediana il tecnico può comunque stare tranquillo considerando il Petriccione brillante ammirato con il Pisa: «Orgoglioso di tutti noi – ha commentato il regista su Instagram –, giocare contro la seconda in classifica, pareggiare e tornare a casa con un pizzico di rammarico per non essere riusciti a vincere ci fa capire che siamo sulla strada giusta».
Che lui ha contribuito a illuminare con la sua visione: se Jacopo è allo stesso livello di un anno fa il Catanzaro può solo crescere.
Vale lo stesso per una difesa sempre solida che ha ritrovato anche il miglior Antonini: «Siamo sulla strada giusta per fare grandi cose», l’eco del brasiliano alla constatazione del playmaker.
Domani, senza Scognamillo ma con Brighenti da centrale di destra e Bonini dall’altro lato, il pacchetto arretrato avrà gli stessi interpreti con cui ha cominciato la stagione, ma anche tanta sicurezza in più accumulata nel corso di questi sei mesi. Restare in zona playoff è una missione possibile.

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