Poco meno di tre mesi fa, nella gara d’andata, la vittoria col Brescia ha impresso la svolta finora più significativa alla stagione. Il Catanzaro non brindava da 41 giorni, aveva un immenso bisogno di un successo che smacchiasse la “pareggite” ed è riuscito a trovarlo con merito anche se in extremis, all’8’ di recupero con un gol di Bonini. Oggi lo stato d’animo dei giallorossi è parecchio diverso, al 2-1 sui lombardi sono seguiti il blitz di Palermo, la sconfitta immeritata con lo Spezia e un altro filotto di risultati utili che ha contribuito a una posizione playoff occupata fino a ieri pomeriggio e che può subito tornare nelle proprie mani. Quindi non hanno l’acqua alla gola che semmai rischia di non far respirare i padroni di casa, però è chiaro che mettere un altro sigillo lontano dal “Ceravolo” irrobustirebbe le ambizioni, l’autostima e soprattutto la classifica in uno stadio, il “Rigamonti” in festa per il gemellaggio fra le tifoserie e con una corposa rappresentanza giallorossa difficile da quantificare perché molto superiore al migliaio di un settore ospiti sold out: «Sono sempre la nostra arma in più in casa e trasferta - dice Fabio Caserta -. All’andata era davvero uno spartiacque per noi, adesso siamo in una fase diversa pur dovendo affrontare un avversario che non molla mai in un ambiente caldo». Limitazioni. Aquile con tante assenze con cui fare i conti: «A prescindere ho un gruppo valido e sono sicuro che quanti scenderanno in campo non li faranno rimpiangere». Rimpiangere magari no, ma hanno altre caratteristiche rispetto alla duttilità di Situm, alla qualità offensiva del lungodegente Compagnon e di D’Alessandro (dolore a una gamba in rifinitura), tutto sommato anche all’esuberanza atletica di Seck in quelle due o tre volte in cui è stato in giornata (stavolta l’avrebbe fermato l’influenza), tutti nell’elenco dei forfait insieme alla mezzala Pompetti (edema osseo) e allo squalificato Scognamillo: «Senza di lui perdiamo un uomo che crea superiorità in mezzo al campo, dunque in impostazione, però anche gli altri ci sanno fare e con Brighenti, di recenti fuori non per demeriti suoi, guadagniamo in aggressività». Convocati e schieramento. L’emergenza si nota di più guardando gli appena 21 convocati fra i quali tre portieri, il mediano della Primavera Maiolo e l’ultimo arrivato Ilie, «centrocampista multiruolo dalle ottime qualità tecniche che sarà utile a questa squadra». Scelte sostanzialmente obbligate sulle corsie: Cassandro a destra e Quagliata a sinistra, Brignola (anche lui acciaccato fino a qualche giorno fa) e Ceresoli alternativi, Buso («Sta benino, però non ha i 90’ nelle gambe») jolly da spendere anche da mezzala o seconda punta, non solo sull’esterno. Coulibaly è in vantaggio su Pagano per rilevare Pompetti, davanti l’abbondanza con Biasci favorito su Pittarello e La Mantia per affiancare Iemmello nel 3-5-2. Arcigno. Il Brescia è un osso duro come qualsiasi formazione allenata da Pierpaolo Bisoli, che ha già incontrato il Catanzaro da tecnico del Modena (2-2 al “Ceravolo”) e questo pomeriggio se lo ritrova sulla panchina di Maran saltato proprio dopo il ko sui Tre colli. «Nelle ultime gare li ho visti bene fisicamente - sottolinea Caserta -, hanno cambiato sistema di gioco, in certi momenti sono più compatti rispetto a prima e sempre strutturati e bravi sui piazzati, perciò dovremo esserlo altrettanto ricordandoci di pensare soprattutto che dipendiamo da noi stessi. Quello che abbiamo fatto con il Pisa va messo da parte, abbiamo analizzato le cose buone e quelle meno, contro il Brescia dovremo dare tanto offensivamente e difensivamente, rimanendo equilibrati».
Le probabili formazioni
Brescia: Lezzerini, Dickmann, Adorni, Calvani, Jallow, Bertagnoli, D. Basoli, Galazzi, Olzer, Nuamah, Borrelli. All.: P. Bisoli Catanzaro: Pigliacelli, Brighenti, Antonini, Bonini, Cassandro, Coulibaly, Petriccione, Pontisso, Quagliata, Iemmello, Biasci. All.: Caserta