Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Catanzaro, Bonini come... Batistuta. E Di Maio lo indica come suo erede: «Può arrivare a 7-8 reti, ha doti e la squadra lo cerca»

Il difensore 23enne è stato celebrato dal club dopo la doppietta di Brescia, devastante il suo impatto in area

Bonini come Batistuta è chiaramente un’esagerazione, ma la figurina abbinata con cui il Catanzaro ha celebrato il difensore dopo la doppietta di Brescia rende l’idea di un impatto devastante. Quattro reti in campionato, cinque in stagione contando anche quella Coppa Italia contro l’Empoli: sui piazzati Federico è ormai il pericolo pubblico numero per tutti i suoi colleghi avversari. In B, non c’è un centrale che abbia segnato di più dell’attuale vice capocannoniere delle Aquile che ha contribuito per due terzi al blitz per 3-2 del “Rigamonti”.

Bonini sembra un giocatore consumato, ma in realtà è un 23enne alla prima vera stagione fra i cadetti dopo qualche comparsata da giovane. Senza nulla togliere alla Virtus Entella, club da cui è stato acquistato la scorsa estate, una cosa è giocare a Chiavari, un’altra facendo i conti con la pressione e la passione di Catanzaro. Vuol dire che c’è carattere oltre alle qualità tecniche e fisiche.
Insomma, se uno nato per evitare i gol sa pure produrli ha un valore evidente: «Far bene a Catanzaro significa avere personalità, Bonini ha margini di crescita e grandi prospettive in una squadra che sta disputando un torneo importante», spiega Roberto Di Maio, anche lui difensore giallorosso con il vizio - pronunciato - del gol. In due annate, fra il 2008 e il 2010 in Seconda divisione, ne firmò dieci, tre nella prima con Provenza allenatore, sette nella seconda con Auteri: «Uno che rimane nella testa… e nel fisico», scherza parlando del suo vecchio tecnico.

Sugli angoli, l’adesso 42enne Roberto era una sentenza, un po’ come Bonini in questo momento: «Nella mia carriera ho segnato spesso tanti gol, anche dopo Catanzaro alla Nocerina, in Serie B, ne feci sei più uno in Coppa, e qualche stagione dopo altri sei in D con il Rimini. Secondo me ci sono annate in cui la palla è come se viene a cercarti, però oltre a questo non puoi non avere le doti per approfittarne, e questa capacità di far male nell’area opposta a quella in cui dovrebbero stare non la possiedono tutti i difensori. Molti nemmeno ci provano».

Bonini sì, proprio come Di Maio: «Penso possa arrivare a sette-otto reti, anche perché lo vanno a cercare, si nota che sono situazioni studiate e provate tante volte in allenamento, e quindi è bravo chi le prepara, chi va a batterle e chi le capitalizza», sottolinea l’ex centrale che ha chiuso con la significativa esperienza da calciatore del San Marino e ora allena gli Allievi nazionali: «Purtroppo avevo già 40 anni, ma disputare gare di qualificazione ai tornei internazionali contro grandi campioni è stato qualcosa di incredibile, un finale così non capita a tutti in una carriera nella quale Catanzaro è stata una tappa fondamentale, una piazza che per me è fra le più belle e importanti del Sud. Caserta? Io sono di Castellammare, non lo conosco personalmente, ma lo seguo perché oltre a essere stato un grande calciatore, sta dimostrando di essere anche un allenatore in gamba, preparato, per me ci sa fare, fa giocare bene le sue squadre e ottiene risultati».

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia