Catanzaro, Crotone, Vibo

Mercoledì 05 Febbraio 2025

È un Catanzaro più snello e completo

Quattro entrate effettive, sette uscite. Con il mercato di riparazione il Catanzaro ha riequilibrato e accorciato la rosa. Riequilibrare in base alle esigenze tattiche del 3-5-2, il modulo di riferimento con cui i giallorossi hanno trovato identità, solidità, gioco e risultati. Accorciare perché 29 giocatori, con due terzi di stagione alle spalle, sarebbero stati un po’ troppi: adesso sono 25 compresi tre portieri e l’infortunato Breit e senza contare Verrengia, preso ora e lasciato in prestito al Potenza, quindi l’organico ha dimensioni più ragionevoli. Non c’era necessità di un gran colpo finale e l’arrivo di Quagliata a metà gennaio aveva eliminato l’esigenza più evidente con un altro esterno sinistro di centrocampo, però qualcosa in più si sarebbe potuto fare considerando l’addio di Brignola, che dalla settimana scorsa era in parola con la Ternana: anche se era soltanto un’alternativa, il posto che ha lasciato nella lista degli over è rimasto vacante. Il ds Polito avrebbe preso un altro esterno se fosse andato via anche Seck, ma l’operazione si è rivelata in salita fin dall’inizio per l’assenza di società interessate al senegalese, soprattutto in Italia. Nell’ultimo periodo Seck è stato obiettivamente ai margini, ora il tecnico e il club dovranno essere bravi a gestirlo, se possibile provare a farlo sentire di nuovo parte integrante del gruppo. A patto che la stessa ala di proprietà del Torino ci metta del suo, come finora non ha fatto: la gara col Mantova e il secondo tempo col Brescia all’andata sono state le uniche occasioni nelle quali ha aggiunto qualcosa. Troppo poco. Al di là dell’intoppo causato da un’uscita mancata, dei quattro innesti invernali contando anche l’ultimo arrivato Corradi, solo Quagliata ha già inciso e ha le qualità per continuare a farlo. Per il centrocampista Ilie servirà un po’ di tempo perché si ambienti e capisca cosa chiede a una mezzala offensiva Caserta. Il portiere Gelmi dovrà solo stare all’ombra del titolarissimo Pigliacelli, mentre a Corradi toccherà tenersi pronto in caso di emergenza: nella difesa a tre ci sarà sempre un’esclusione eccellente fra Brighenti, Antonini, Scognamillo e Bonini, Cassandro ha dimostrato di essere una valida opzione anche da braccetto destro, quindi un quasi ventenne con appena tre presenze in C è logico non abbia chissà quale spazio. Insomma, anche se si poteva fare qualcosina in più, Caserta vede un mosaico con soluzioni dovunque: in mezzo sono sei e le gerarchie molto chiare con Petriccione, Pompetti e Pontisso davanti agli altri; sugli esterni altri sei quando rientrerà Compagnon verso fine mese; poi c’è Buso che può essere speso a sinistra, da mezzala-trequartista e anche da attaccante; davanti, con l’intoccabile Iemmello, altri tre a sgomitare per stargli vicino. Riutilizzare al meglio gente come D’Alessandro, gli stessi Buso e Compagnon quando staranno bene, rifinire l’apprendistato di Pagano: sulla carta c’è tutto per aumentare l’efficacia di una rosa che si sta meritando un piazzamento playoff. Il Catanzaro può continuare a viaggiare comodo in alta classifica. I problemi li avevano altri.

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